E’ probabile che i nipoti dell’ottantenne Alun Morgan, abbiano pensato che il nonno fosse definitivamente rintronato: ripresosi difatti da un ictus cerebrale, l’anziano del Somerset cominciò a parlare involontariamente gaelico, senza neppure aver mai imparato la lingua.
Durante la guerra, l’anziano era stato sfollato per pochi mesi in Galles, ma non aveva mai imparato il dialetto gallese (il gaelico appunto).
Terminate le terapie riabilitative, l’uomo ha ricominciato a parlare inglese, scordandosi il gaelico.
L’esistenza della canadese del sud dell’Ontario, Rosemary Dore, è tutt’oggi degna di nota.
Ripresasi dopo un ictus, ha cominciato a discorrere in un dialetto canadese del Terranova (zona in cui non era mai stata in vita propria, neppure i suoi parenti), salvo poi tornare alla lingua madre dopo il periodo di riabilitazione.
La F.A.S. (Foreign Accent Syndrome) è una malattia serissima ma molto rara: dal 1941 al 2012, vi sono appena 62 casi.
Spesso il fenomeno avviene dopo un trauma celebrale, un ictus o addirittura semplicemente una forte emicrania: difatti è la zona del cervello che controlla il linguaggio ad essere intaccata, è come un computer che va in tilt e comincia a fornire accenti e linguaggi casuali.
Il paziente, suo malgrado poliglotta, impara improvvisamene un nuovo linguaggio ma solo dal punto di vista orale, poiché gli è estranea la grammatica, la sintassi e tutti i vocaboli.
Non è confermato che il “nuovo” linguaggio sia foneticamente preciso, poiché l’ascoltatore ( la cui “nuova” lingua è ignara) può comprendere il linguaggio solo per semplice assonanza vocale.
La malattia è devastante per chi n’è colpito: poiché il trauma resta per tutta la vita e il parlare un’altra lingua è una frustrazione psicologica verso chi, inevitabilmente, si sente un “diverso”.
Il neurologo che scoprì questo morbo fu il francese Pierre Marie nel 1907.
Il primo dei 62 casi avvenne in Norvegia nel 1941: una giovane donna, Astrid L., a causa di un disturbo causato da un raid aereo durante la Seconda Guerra Mondiale, imparò improvvisamente il tedesco, ovviamente senza aver mai conosciuto la lingua.
Un caso eccezionale fu quello della sessantenne Linda Walker di Newcastle: subito dopo un grave incidente, la povera donna cominciò ad esprimersi con un linguaggio misto (giamaicano, franco-canadese, italiano e slovacco) e gli ascoltatori si dividevano nello scoprire quale linguaggio prevalesse.
Il caso dell’americana Karen Butler, nel 2011, fu alquanto più “modesto” poiché la donna si espresse in un linguaggio “semplicemente” bi-nazionale, mischiando il dialetto irlandese con linguaggi dell’est europeo.
A volte il gli studi sul morbo si associano a teorie religiose o soprannaturali: è il caso del giovane indiano Rajesh.
Cresciuto in uno sperduto villaggio e senza alcun’istruzione, il ragazzo parlò improvvisamente inglese: sembra che uno scienziato americano si fosse reincarnato in Rajesh.
Addirittura l’americana Cindy Lou Romberg nel 2008, a causa di una disfunzione cerebrale, cominciò a parlare in russo ( ovviamente mai studiato e ne conosciuto) ed esprimendosi in inglese incappava in errori tipici di un madrelingua russo.
San Paolo, com’ è risaputo, fu “ colpito” dalla fede del Signore, mentre si avviava a cavallo verso Damasco.
Evitando paragoni impropri, nel 2009 l’inglese George Harris ( nelle fasi successive ad un ictus) parlò improvvisamente il russo, durante una gita a Bratislava. In questo caso non si può asserire che il ragazzo ha imparato il russo per strada, poiché la grammatica era perfetta e quindi non poteva essere stata imparata “ ad orecchio”
Nel 2010 l’inglese Sarah Colwill addirittura, a causa di una semplice emicrania, comincò ad esprimersi in perfetto cinese: comprensibilmente è evidente una notevole differenza tra l’inglese e il cinese.
Il caso più celebre fu quello del cantante George Michael, che nel luglio 2011 rimase in coma per un lungo periodo: al risveglio parlava perfettamente con l’accento dell’Inghilterra dell’Ovest, mentre durante tutta la sua vita (e anche dopo la consueta riabilitazione) si era spiegato con un inglese originale del nord di Londra.
Probabilmente la sindrome del F.A.S costituirà un ennesimo caso di mistificazione del linguaggio biblico.
Notoria difatti fu la costruzione della Torre di Babele, le cui popolazioni dell’antichità cercavano di creare una torre di tal grandezza che arrivasse fino a Dio.
Allora il linguaggio della terra era uno solo per tutti: Dio fu talmente adirato, che decise di dare ad ogni popolazione, un linguaggio diverso, creando confusione a chi aveva peccato di superbia.
Qualcuno potrebbe pensare che i costruttori della torre furono colpiti dalla F.A.S: l’affermazione è improbabile, data l’impossibilità che degli ictus cerebrali collettivi avessero colpito questa gente.
Fortunatamente i progressi della scienza non hanno intaccato almeno il mito della Torre di Babele.
Rey Brembilla
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