“Ognuno di noi in Europa come una sorta di Gps si muove riposizionandosi” e le “decisioni saranno prese nei prossimi giorni”. Il Presidente del Consiglio Mario Monti, fa il punto sulla crisi dell’Eurozona in apertura dei lavoro della seconda giornata del G20.
Il Professore ha spiegato che un appuntamento importante di “avvicinamento a queste decisioni sarà il quadrilaterale a Roma del 22 giugno” Merkel-Hollande-Rajoy-Monti. “Il problema dell’Eurozona – ammette Monti – è serio ma non è l’unico dell’economia mondiale e di questo c’è consapevolezza”.
Nella notte italiana è saltato, a sorpresa, l’attesissimo vertice tra i leader Ue presenti al G20 che avrebbero dovuto avere nella serata messicana con il Presidente americano Barack Obama sulla crisi dell’eurozona anche alla luce del voto in Grecia. Mentre si aspettava qualche notizia sull’esito del colloquio è arrivata infatti la notizia che quell’incontro è stato “cancellato”, come fanno sapere fonti della Casa Bianca. Nessuna motivazione specifica o ufficiale ma solo un vago riferimento al fatto che Obama avrà l’occasione di vedere i colleghi europei oggi, nella seconda giornata di lavori, insieme ad altri incontri a margine del G20. E se c’è chi motiva la cancellazione con il prolungarsi della cena e del discorso sull’Europa con tutti i leader, nel formato a 20, sono in tanti a scommettere che dietro il mancato appuntamento ci siano le tensioni emerse nelle ultime ore tra le due sponde dell’Atlantico. Con una Merkel accerchiata.
Ancor di più dopo il voto in Grecia che non ha placato le turbolenze sui mercati, rendendo il clima più teso e ribadendo più che mai la necessità di misure da adottare in fretta. Misure che siano davvero una svolta, in grado di ridare credibilità all’euro e rilanciare l’economia del vecchio Continente. Con una ricetta difficile da trovare, proprio per la distanza delle posizioni tra la Germania e gli altri Paesi europei. La cancelliera Merekel continua infatti ad opporsi agli euerobond e a qualsiasi forma di mutualizzazione del debito. Senza contare la linea dura che Frau Angela mantiene verso Atene, rispedendo al mittente qualsiasi ipotesi di dilazione degli impegni presi dalla Grecia.
Una linea in totale contrapposizione con quella di Barack Obama, che prima della cena di stasera ha voluto un incontro a due. Un faccia a faccia durato tre quarti d’ora e coperto dal più stretto riserbo. Ma non è difficile ipotizzare che per la Merkel siano stati 45 minuti di tensione, con il Presidente USA più che mai in pressing sull’Europa.
Un’Europa quella ritrovatasi a Los Cabos che è pronta al confronto con il resto del mondo per trovare una soluzione ad una crisi che riguarda tutti. Ma che rivendica l’autonomia ed il diritto delle proprie decisioni. Non disposta a farsi mettere all’angolo. Come ha puntualizzato Barroso. “Non siamo qui per prendere lezioni di democrazia o di gestione dell’economia”. Stanotte nessuno parla ma c’è chi ipotizza che dietro la cancellazione dell’incontro con Obama ci possa essere anche questo.
Un risultato, il primo giorno di questo G20, è stato raggiunto in chiave Fmi: l’organismo di Washington ha infatti raccolti impegni finanziari, destinati ad aumentare le sue risorse, per 456 miliardi di dollari, oltre i 430 previsti. “Saranno – ha spiegato il direttore generale Christine Lagarde – la seconda linea di difesa” per risolvere e prevenire crisi finanziarie.
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