Amanti degli animali state all’erta: se intendete trasformare la vostra abitazione o il vostro giardino in un rifugio per gli amici a quattro zampe, o se la vostra casa è già talmente invasa di pets da fare invidia a uno zoo, sappiate che, se è vero che cani e gatti spesso non vanno d’accordo, a complicare i loro rapporti ci si mettono anche gli antiparassitari. Già, perché molti dei prodotti attualmente in commercio, che si rivelano utilissimi per evitare al vostro cane i fastidi di zecche, pulci e zanzare, contengono d’altra parte una sostanza che si rivela altamente tossica per i gatti.
Il principio attivo sotto accusa è la permetrina, un composto chimico di sintesi appartenente alla famiglia dei piretroidi, largamente utilizzato in agricoltura come insetticida, e destinato anche all’utilizzo domestico: nonostante si tratti di una sostanza indubbiamente nociva, la permetrina si ritrova in numerosissimi prodotti destinati al giardinaggio, negli insetticidi, negli spray antiacaro, negli antipulci per cani e addirittura negli antipidocchi per uso umano. Ma, se umani – e cani – tollerano abbastanza bene gli effetti dannosi della sostanza, lo stesso non può dirsi per i felini, per i quali l’avvelenamento può verificarsi anche semplicemente per “contatto”, e in molti casi si rivela letale. A confermare questi dati è uno studio del Veterinary Poisons Information Service di Londra (2007), che ha analizzato retrospettivamente 286 casi di avvelenamento dei felini domestici in seguito al contatto, diretto o indiretto, con la permetrina, contatto che, nell’oltre 10% dei casi, conduceva alla morte del gatto, dopo quasi due giorni di convulsioni e spasmi dolorosi per la povera creatura.
La causa dell’intolleranza felina a una sostanza che, seppur tossica, non comporta particolari problemi agli umani e ai cani, sarebbe dovuta alle caratteristiche fisiologiche di questa specie, che presenta una carenza di glucuronil-transferasi, un enzima presente nel fegato dei mammiferi, che, combinandosi in una reazione di sintesi con le sostanze tossiche, aiuta l’organismo a smaltirle – generalmente attraverso le urine – in un processo di detossificazione. Più semplicemente, la mancanza di quest’enzima non permette all’organismo dei felini di espellere la sostanza, che quindi permane all’interno del corpo, in pratica avvelenandolo.
Il problema si presenta quando in casa convivono cani e gatti, perché anche un semplice contatto indiretto con un cane trattato con permetrina può bastare a provocare l’intossicazione di un gatto: è sufficiente che il micio si avvicini al pelo del cane, o semplicemente si sdrai nella sua cuccia, perché la sostanza entri in circolo nel suo organismo. Inoltre, proprio la caratteristica che rende la permetrina sintetica così efficace nella lotta a pulci e insetti, ovvero la permanenza della sua capacità di azione fino a 72 ore, è quella che si rivela subdolamente pericolosa per il gatto: non basta allontanarlo solo nel momento in cui l’antipulci viene somministrato al cane, né far arieggiare la stanza dopo una sostanziosa spruzzata di insetticida; e la cosa peggiore è che raramente i prodotti presenti in commercio riportano l’indicazione della tossicità della sostanza per i felini. A chiunque può accadere di andare al supermercato e comperare un insetticida per la casa o per il giardino, oppure un antiparassitario per cani (che viene venduto senza ricetta e senza nessun tipo di informazione da parte dei negozianti, che, secondo alcune testimonianze recuperate in rete, ne suggeriscono addirittura l’uso per gli stessi gatti) senza sapere che per il micio di casa può rivelarsi fatale. Lo stesso vale per i “bugiardini” contenuti all’interno delle confezioni di antipulci: pochissimi (uno di questi è Advantix, che avverte anche di non far avvicinare i gatti ai cani in trattamento con il prodotto) riportano l’indicazione di tossicità per i felini, e anche laddove è presente è di solito inserita negli “avvertimenti”, non evidenziata e di carattere generico (“Non usare sui gatti”), quindi può sfuggire a un lettore poco attento o a un acquirente poco informato.
Una mancanza che sembra “mirata”, da parte delle case farmaceutiche produttrici, che, pur di vendere il prodotto, ne sottolineano in alcuni casi la totale innocuità per tutti gli “animali a sangue caldo”, trascurando il fatto che anche i gatti rientrano ampiamente in questa descrizione; mentre gli avvelenamenti, e in alcuni casi le morti, accidentali dei mici continuano. E, se in caso di contatto avvenuto l’unica possibilità è quella di intervenire tempestivamente, portando il gatto dal veterinario per sottoporlo a una lavanda gastrica e a lavaggi della cute, e sperare, la scelta migliore resta quella della prevenzione: l’antipulci a base di permetrina può infatti essere sostituito con un prodotto combinato, efficace sia per cani che per gatti, o ancora meglio, con un antiparassitario naturale, mentre per gli insetticidi bisogna prestare la massima attenzione, ricordandosi di controllare quali sono i principi attivi contenuti. Nella speranza che le aziende produttrici si sensibilizzino al problema, decidendosi una volta per tutte, anche a fronte di una perdita nelle vendite, a esporre chiaramente sulle confezioni le indicazioni relative alla pericolosità dei prodotti che commerciano, per evitare agli animali e ai loro padroni ingiuste sofferenze.
Giuliana Gugliotti
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