Sabato 8 giugno è stato ricoverato a 94 anni, in un ospedale di Pretoria, l’ex presidente sudafricano e Premio Nobel per la pace Nelson Mandela. In un comunicato del presidente Jacob Zuma, si ribadisce che le condizioni di Mandela, affetto da un’infezione polmonare, restano gravi, ma stabili. Nel frattempo si è riunita attorno all’uomo tutta la famiglia; il quotidiano sudafricano “Sunday Times” ha aperto con il titolo “E’ tempo di lasciarlo andare”. Dello stesso parere alcuni amici di Mandela che hanno invitato i sudafricani a dirgli addio, a pregare per la sua anima e a ringraziarlo per tutto il bene fatto.
Ma chi è stato Nelson Mandela?
Prima di tutto un simbolo e un punto di riferimento per il Sud Africa. Mandela ha speso la sua vita lottando per la libertà. Un ruolo fondamentale ha avuto nella lotta contro l’apartheid e nella caduta del regime, negli anni Novanta.
Nato il 18 luglio 1918 a Mvezo, Nelson Rolihlahla Mandela assunse il cognome dal nonno, mentre il primo nome gli fu attribuito alla nascita (letteralmente: “colui che provoca guai”). Il nome Mandela gli fu assegnato alle scuole elementari. Madiba, invece, è il suo nome di clan Xhosa, la sua etnia di appartenenza. Figlio di un capo della tribù Thembu (quindi secondo il sistema di caste tribali in Africa, di origini aristocratiche), dopo aver seguito gli studi nelle scuole sudafricane per studenti neri, consegue la laurea in Giurisprudenza e nel 1944 diventa membro attivo dell’ANC (African National Congress) impegnandosi nella lotta contro il regime politico “Apartheid” che favoriva, sul piano legale e giuridico, la segregazione dei bianchi rispetto ai neri. Nel 1960 il regime di Pretoria elimina volontariamente 69 militanti dell’ANC in un’operazione conosciuta come “massacro di Shaperville”. Mandela sopravvive alla strage, ma nel 1963 viene arrestato e successivamente condannato all’ergastolo. Rimase in prigione fino al 1990, mentre il suo messaggio di libertà giungeva ai suoi compagni di lotta e l’opposizione all’apartheid, anche dal carcere, si faceva sempre più forte e dura. Numerose le mobilitazioni per la sua liberazione, che hanno accresciuto nell’opinione pubblica la sua statura morale, vista soprattutto la tenacia e la convinzione che motivavano le sue idee e gli facevano sopportare con coraggio il carcere. Nel 1991, subito dopo la liberazione, fu eletto presidente dell’ANC e nel 1993 insignito con il Premio Nobel per la pace. Nel 1994, durante le prime elezioni libere del suo paese, viene eletto Presidente della Repubblica del Sudafrica e capo del Governo. E’ rimasto in carica fino al 1999 e dopo il ritiro dalla vita politica ha proseguito il suo impegno e la sua azione di sostegno per le cause civili e umane e per i diritti sociali. Nel 2004 ha annunciato anche il suo ritiro dalla vita pubblica per passare il tempo che gli restava in famiglia, ma l’impegno nella lotta contro il razzismo e il suo contributo nella lotta contro l’AIDS non è mai venuto meno.
Mandela è un personaggio storico, uno di quei personaggi che –ancora in vita- ha saputo entrare a far parte della leggenda. Un uomo che non si è risparmiato, che ha venduto i suoi anni per lottare contro una società ingiusta e per il riconoscimento dei diritti del Sud Africa. Un uomo che merita di spegnersi dolcemente, senza dolore. Un uomo che, molto probabilmente, avrà un posto assicurato in Paradiso.
Emiliana Cristiano
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