Al cinema, questa settimana, arrivano dal 3 ottobre ben sei nuove commedie: tra cui la tanto attesa pellicola del regista messicano Alfonso Cuarón, Gravity, e la discussa e non convincente biografia di Lady D., interpretata da una regale Naomi Watts.
In uscita nelle sale italiane la pellicola del regista italiano Daniele Lucchetti, Anni Felici, e con protagonisti Kim Rossi Stuart, Micaela Ramazzotti, Martina Gedeck, Samuel Garofalo, Niccolò Calvagna, Benedetta Buccellato, Pia Engleberth. Il film ambientato a Roma nel 1974, narra la storia di Guido, artista che vorrebbe essere d’avanguardia, ma si sente intrappolato in una famiglia che egli definisce fin troppo borghese. Serena, sua moglie, non ama molto l’arte, ma ama molto l’artista che è in lui. I loro figli, Dario e Paolo, 10 e 5 anni, sono i testimoni involontari della loro irresistibile attrazione fisica, dei loro disastri e tradimenti. I due figli si trovano così a fare i conti con gli alti e i bassi di una famiglia che prova ad essere felice nell’instabilità.
Paul Feig, già regista della commedia “Le amiche della sposa” e della serie tv “Mad Men”, arriva nelle sale cinematografiche italiane con una nuova commedia, Corpi da reato. La pellicola narra le vicende dell’irrequieta Sarah Ashburn, agente speciale del FBI, che si trova a collaborare con l’intrattabile Shannon Mullins, detective di Boston, per catturare uno spietato criminale, spacciatore della droga russo, ma i loro caratteri incompatibili porteranno a continui scontri sul lavoro, rendendo l’impresa ancora più complessa. Protagoniste della pellicola, l’attrice emergente Melissa McCarthy (Sookie St. James in “Una mamma per amica”) e l’attrice premio Oscar Sandra Bullock. Il film è stato distribuito nelle sale cinematografiche il 28 giugno negli Usa, mentre in Italia la data d’uscita del film era prevista per il 1º agosto, poi posticipata al 3 ottobre.
La principessa più amata dagli inglesi torna al cinema dal 3 ottobre nella pellicola del regista Oliver Hirshbiegel che raccontò l’uomo più odiato del secolo. In La storia segreta di Lady D. si narrano le passioni segrete e i sogni della principessa triste, che morì il 31 agosto 1997, ma che mai fu dimenticata. Dopo molte polemiche e critiche che arrivano da oltreoceano, il film verrà distribuito anche nelle sale italiane. La critica ha distrutto il film. Il cardiochirurgo pakistano, amore di Lady D. negli ultimi suoi due anni di vita, ha definito il film un’ accozzaglia di gossip e falsità e la Watts aveva addirittura dichiarato di non voler deludere i figli di Diana.
Il film prende il via con la separazione dal principe Carlo d’Inghilterra. E’ il 20 novembre 1995, il giorno della clamorosa intervista alla BBC, quella della frase «Eravamo in tre in questo matrimonio, un po’ troppo affollato». Il giornalista si rivolge a Diana con il titolo di sua Altezza Reale, lo sarà ancora per pochissimo: meno di un mese dopo Elisabetta esigerà il divorzio. Diana spacca l’opinione pubblica. C’è chi la ama alla follia e chi la odia per aver gettato via la vita da principessa. Un giorno, durante una visita all’ospedale Royal Brompton di Londra, conosce Hasnat Kahn, cardiochirurgo di origini pakistane. Per lei è subito amore. Di lì a poco i due finiscono per innamorarsi e vivono segretamente, al riparo dai flash dei giornalisti, la loro storia d’amore. Intanto Diana divorzia da Carlo ed è impegnata nella campagna antimine e in altri atti di beneficenza che la portano in giro per il mondo. La stabilità raggiunta non dura molto. Difatti non trascorre molto tempo prima che i media scoprano la sua relazione con il giovane medico. La loro storia finisce su tutti i giornali e Hasnat Kahn decide di mettere fine alla relazione, spezzando il cuore di Diana. Durante l’estate del 1997 Diana conosce Dodi Al Fayed. I giornali riportano immagini della principessa a bordo dello Jonikal, yacht di Dodi. Il resto è storia.
Nelle vesti di Lady Diana, con abiti firmati e parrucca bionda, c’è Naomi Watts. E’ stato il regista Oliver Hirshbiegel a volerla a tutti i costi. Lei aveva rifiutato la parte due volte. Gli altri interpreti del film sono: Naveen Andrews (Dr. Hasnat Khan), Douglas Hodge (Paul Burrell), Geraldine James (Oonagh Toffolo), Charles Edwards (Patrick Jephon), Daniel Pirrie (Jason Fraser), Cas Anvar (Dodi Al Fayed), Juliet Stevenson (Sonia), Jonathan Kerrigan (Colin), Laurence Belcher (Principe William), Harry Holland (Principe Harry), Leeanda Reddy (Nasreen), Art Malik (Samundar), Michael Hadley (Joseph Toffollo), Christopher Birch (Ronnie Scott) e Michael Byrne (Christiaan Barnard).
Arriva sui nostri schermi sempre giovedì 3 ottobre un’altra pellicola tanto attesa, Gravity, film diretto da Alfonso Cuarón con George Clooney e Sandra Bullock. Il film narra di una missione nello spazio che si trasforma in una catastrofe. Lo shuttle su cui viaggiano gli astronauti si scontra con un meteorite e viene distrutto. Gli unici due sopravvissuti sono la dottoressa Ryan Stone (Sandra Bullock) alla sua prima missione spaziale e l’astronauta Matt Kovalsky (George Clooney), all’ultimo volo prima della pensione. I due sopravvissuti tenteranno un ‘impresa che sembra persa in partenza, ovvero tentare un disperato ritorno sulla Terra. Il film ha aperto la 70ª Mostra del Cinema di Venezia, dove è stato presentato fuori concorso. Per girare le favolose scene di Sandra Bullock e George Clooney che fluttuano nello spazio in assenza di gravità non si è potuta usare nessuna tecnica già utilizzata in passato. Quindi il tutto si è ridotto ad uno dei trucchi più antichi del mondo del cinema. I due attori sono stati messi in un grosso scatolone in cui erano da soli, le pareti della scatola piene di luci, così che fosse possibile simulare l’impatto della luce da ogni angolazione a seconda del loro fluttuare e una videocamera in grado di muoversi tutto intorno a loro. Di modo tale che loro rimanevano fermi e l’illusione che i due attori fluttuassero nello spazio era data per opposizione dal muovere delle luci, dal muovere dello sfondo e della videocamera.
La vera storia del serial Killer Robert Hansen, che tra il 1971 e il 1983 ha ucciso tra le 17 e le 21 donne in Alaska, ha ispirato il nuovo film di Scott Walker, Il cacciatore di donne con Nicolas Cage, John Cusack e Vanessa Hudgens. 13 giugno 1983. Una giovane prostituta, Cindy Paulson (Vanessa Hudgens), si precipita urlando dentro un motel di Anchorage e, a stento, riesce a dire di essere sfuggita ad un uomo che l’aveva fatta prigioniera, torturandola e stuprandola. Nel frattempo il sergente Jack Halcombe (Nicolas Cage) sta indagando sulla scena del crimine lungo il Knik River, dove è stata uccisa una donna non ancora identificata. Robert C. Hansen (John Cusack), risulta essere il principale sospettato, ma sembra avere un alibi di ferro. Dopo aver incontrato la giovane ragazza stuprata, i due cercheranno in tutti i modi di incastrare il serial killer.
Infine giunge nelle sale italiane, a due anni dalla vittoria al Festival di Cannes del 2011, Las acacias, il film del regista argentino Pablo Giorgelli. Una storia delicata di frasi non dette: l’incontro tra un camionista dall’apparenza dura e burbera, ma che nasconde una fragilità e una solitudine interiore, e una giovane madre pronta ad affrontare un viaggio con uno sconosciuto pur di dare a se stessa e a sua figlia un futuro migliore. Così, lungo la strada che porta dal Paraguay fino a Buenos Aires, Ruben e Jacinta si osservano con iniziale diffidenza mentre la piccola Anahi inizia a costruire un ponte di comunicazione tra i due. Un film messo su in soli cinque settimane e con pochissimi fondi a disposizione che narra la magia di una vicenda quotidiana, la difficoltà delle relazioni umane e le paure, i timori che si celano dietro ciascuna esistenza umana.
Maria Scotto di Ciccariello
Riproduzione Riservata ®