Anche le avventure più belle hanno una fine, e per quella generazione, oggi più che ventenne, cresciuta a pane e magia è arrivato il momento del commiato. Il 15 luglio (il 13 in Italia) sarà una giornata dolceamara per milioni di fan che, fazzoletti alla mano, aspettano con ansia ma anche con un pizzico di tristezza, l’epilogo di una saga che li ha tenuti incollati al grande schermo per un intero decennio. Stiamo parlando di Harry Potter ovviamente. Dieci anni e sette film dopo, siamo ormai vicinissimi infatti all’uscita di Harry Potter e i Doni della morte – parte II, ultimo capitolo delle vicende del magic-boy più amato al mondo. Chissà se in quel treno che da Manchester la portava a Londra, Joanne Kathleen Rowling aveva minimamente l’idea che quel personaggio di fantasia inventato così giusto per ingannare il tempo in un viaggio interminabile, sarebbe diventato un giorno un vero e proprio fenomeno prima editoriale e poi cinematografico. Era il 1990. Nel giugno di sette anni più tardi, la casa editrice Bloomsbury pubblicò in Inghilterra Harry Potter e la pietra filosofale e fu subito un successo. Dopo anni bui, vissuti tra disoccupazione e sussidi statali, la Rowling diventa una delle donne più ricche e conosciute del Regno Unito.
Dagli scaffali di una libreria al grande schermo il passo è stato breve. E’ il 16 novembre 2001 quando l’adattamento cinematografico del primo volume della saga fa capolino nelle sale di tutto il mondo, sbancando ovunque. Diretto da Chris Columbus e interpretato dall’undicenne attore inglese Daniel Radcliffe, il film incassa 317 milioni di dollari solo negli States per un totale worldwide di 974 milioni. Dodici mesi più tardi, il maghetto torna in sala con Harry Potter e la camera dei segreti e gli incassi calano (878 milioni di dollari). Con il terzo capitolo, Harry Potter e il prigioniero di Azkaban la Warner decide di cambiare musica: via Columbus e regia affidata ad Alfonso Cuaròn e soprattutto un’uscita il 4 giugno che non fa di certo bene al film che incassa “solo” 795 milioni. Fallito il tentativo “uscita estiva” per Harry Potter e il calice di fuoco si ritorna al periodo natalizio. Alla regia, Mike Newell prende il posto di Cuaròn e il box office torna finalmente a sorridere con 895 milioni di dollari incassati. Per il quinto Potter, ovvero Harry Potter e l’ordine della fenice, nuovo avvicendamento in cabina di regia (David Yates) e ritorno all’uscita estiva (11 luglio) con risultati sorprendenti (938 milioni di dollari) replicati anche dal film successivo Harry Potter e il principe Mezzosangue (934 milioni), il più dark della serie e sempre a firma Yates, chiamato a dirigere anche prima e seconda parte dell’epilogo della saga, Harry Potter e i doni della morte. A conti fatti, solo negli Sati Uniti, l’intero franchise fantasy ha superato il tetto dei 2 miliardi dollari diventando la serie più remunerativa della storia del cinema americano e battendo un’altra serie cult come Guerre Stellari ferma – in attesa delle versioni 3D – a 1,9 miliardi di dollari.
Prima di essere il film-evento di una generazione comunque, Harry Potter è innanzitutto un caso letterario senza precedenti, che in questi ultimi 14 anni ha formato, accompagnandola nella crescita dall’infanzia all’adolescenza, un’intera generazione di piccoli lettori, cresciuta seguendo un percorso quasi naturale di evoluzione, al pari degli stessi personaggi del romanzo che da maldestri ragazzini sono diventati giovani adulti in grado di affrontare e superare ostacoli inimmaginabili. La smania collettiva che col passare degli anni e dei libri, ha contagiato milioni di affezionati potteriani non conosce limiti di età. Pur venendo etichettato come un classico della letteratura per ragazzi, in realtà Harry Potter ha avuto un impatto culturale più vasto, riuscendo a coinvolgere e appassionare anche gli adulti. Cosa che è mancata, ad esempio, alla saga dei vampiri di Twilight più mirata ad un target specifico. Ma come si spiega questo enorme successo? Harry Potter è un po’ una versione moderna delle vecchie favole popolate di fate, orchi, maghi ed elfi, dove è la magia a farla da padrone. E forse è proprio questo il motivo del suo impatto, la voglia di magia che c’è in tutti noi, grandi e piccini. Quello che è riuscita a fare J.K. Rowling è l’aver ridato a milioni di persone una favola in cui credere, e ora che la parola “fine” è stata scritta sulla saga di Harry Potter, sono in molti a chiedersi come fare a vivere senza. Per tanti Harry è stato una guida, un insegnante, un amico a cui rivolgersi nei momenti tristi e da cui sarà difficile separarsi. La sola speranza è che quest’ultimo atto cinematografico dia alla serie quel climax epico e spettacolare che merita. E in attesa di vedere come finirà vogliamo regalarvi un video tributo al maghetto occhialuto. Un commovente viaggio tra passato, presente e futuro per ripercorrere con un pò di nostalgia ma col sorriso sulle labbra, i momenti cruciali di questa magica avventura.
Harry Potter – Through the Pensieve
Enrica Raia
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