Il tepore della Primavera tarda ad arrivare ma l’exploit di fioriture e colori di marzo non si è fatto attendere poi tanto. Alcune persone rinascono letteralmente, al nuovo germogliare della fauna. Viene da sorridere, da vedere tutto con un’ottica più solare, da star bene insomma.
E allora perché non dedicare qualcosa di grande ed “ufficiale” ad un periodo che ci regala tanto benessere?
In fondo se lo merita, eccome..
La nostra valigia di oggi non richiede tantissimi abiti e, soprattutto, niente di caldo. Basterà indossare la cosa più bella che avete: il sorriso.
Su dai, voliamo in India!
Che, per l’occasione, sarà colorata più che mai! E se esistesse qualche tinta non contenuta nella completa gamma cromatica che conosciamo, tranquilli, in questa festa la vedreste!
Nonostante polemiche sulle polveri colorate chimiche ed appelli a non sprecare l’acqua, in India è uno dei momenti più attesi. In tutto il Paese adulti e bambini aspettano ansiosi questa ricorrenza per dar vita a “battaglie” di polveri variopinte e getti di acqua colorata tra familiari, amici o anche semplicemente passanti. Questa annuale manifestazione è una ricorrenza del folklore induista molto antica ed il suo inizio vede uno spargimento spropositato di polvere colorata, tanti canti ed altrettanti balli. I partecipanti , come abbiamo accennato poc’anzi, con i volti dipinti si trasformano in veri e propri arcobaleni umani e si buttano reciprocamente addosso secchi di vernice o polvere colorata. Si abbracciano e si baciano, senza dimenticarsi di cantare, ballare e suonare per far trionfare l’amore. Sì, questa festa è un inno anche all’amore e alla passione, oltre che della gioia, della fratellanza e del colore. Gli innamorati colorano il viso dei propri amati e sanciscono, così, il loro sentimento. Ecco, potremmo definirla una via di mezzo tra le nostre feste di Carnevale e San Valentino.
Ehy ma.. ancora non vi ho rivelato il nome di questa festa!
Si chiama Holi, il quale termine significa “brucia”, riferito allo spirito del Male che viene simbolicamente bruciato in un falò (ma praticamente si tratta di ramoscelli secchi dell’inverno appena terminato). Questo falò richiama a una leggenda, tratta da epopee puraniche, che racconta come la demonessa Holika rimase uccisa in una grande pira e venne proclamata la vittoria degli dèi sui demoni. La mattina dopo, quando i tizzoni sono freddi, vengono venerate le ceneri sacre e su di esse vengono sparse polveri e acqua colorate a simboleggiare l’arrivo della primavera (momento dell’anno in cui vi è abbondanza di fiori e frutti). Che meraviglia, vero?
E per quanto riguarda l’usanza dei colori, invece? Beh, secondo la tradizione, il dio Krishna fece visita alla sua amata Radha, a Barsana. Una volta arrivato a destinazione, si dilettò nel prendere in giro lei e le sue amiche e, di conseguenza, venendo cacciato.. E durante il Lath mar Holi ancora oggi alcuni uomini fanno visita al tempio di Radha, a Barsana, dove vengono ricoperti di vernici colorate dai cittadini di sesso maschile e simbolicamente picchiati con bastoni dalle donne, mentre tutt’intorno gli abitanti del villaggio si lanciano polveri colorate, cantano e ballano.
C’è da dire che questa festività non si limita ad esistere solo in India, ma anche in Nepal, Pakistan ed altri Paesi con forte immigrazione induista come la Malesia, il Sudafrica e anche l’America.
Accantonando le leggende e le religioni, la cosa più bella di questa ricorrenza è che consiste nell’abbattere le rigide strutture sociali, che per l’occasione vengono meno, e far festeggiare e scherzare tutti insieme, senza distinzione tra ricchi e poveri, vecchi e giovani, donne ed uomini.
Come sempre dovrebbe essere, in fondo.
Ora basta parlare, mischiamoci nella confusione con i nostri fidati secchi di vernice e diamoci sotto! Mi raccomando non puntante agli occhi ed alla boc..PPPFFFTTTT!
Come non detto!
La Redazione
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