La maggior parte dei disturbi della voce è causata da sforzi nel parlare, ma può essere anche la spia di patologie più serie. «Un terzo delle persone usa la voce come strumento di lavoro e, se la usa troppo e male, rischia la disfonia — spiega Claudio Albizzati, responsabile del Servizio di Otorinolaringoiatria Multimedica di Milano —. Insegnanti, telefonisti, cantanti, attori e politici sono le categorie più a rischio. Le possibilità di disturbi della voce aumentano soprattutto se si fuma, si abusa di alcolici, si lavora in un ambiente rumoroso (che rende necessario alzare la voce), nonché in seguito all’assunzione di alcuni farmaci».
A volte abbassamento o raucedine sono il segnale di un problema psicologico, ma nella maggior parte dei casi la voce va giù per un abuso vocale, che può favorire la comparsa di noduli a livello delle corde vocali. La laringite virale è un’altra classica causa di disfonia, che può essere secondaria anche a bronchiti e polmoniti. Sono inoltre sempre più comuni anche i casi legati al reflusso gastroesofageo (che arriva a irritare le corde vocali), più rari i casi in cui la disfonia è il segnale di un tumore della laringe della tiroide, del polmone, del cervello o di un ictus. Se la voce non torna normale in 2-3 settimane è bene farsi visitare da un otorinolaringoiatra. Per la diagnosi è fondamentale un’accurata indagine della storia del paziente per un corretto inquadramento (epoca di insorgenza e modalità d’esordio del disturbo, attività professionale, ambiente lavorativo, affezioni del tubo digerente, precedenti interventi per un tumore del polmone o della tiroide, traumi, fumo, alcol). Poi si esaminano le corde vocali con la fibroscopia flessibile, procedura che può essere eseguita in ambulatorio. I fibroscopi permettono di evidenziare alterazioni anatomiche (polipi, tumori, ecc.) e/o funzionali (noduli da sforzo, paralisi delle corde vocali, ecc.). In alcuni casi, per avere informazioni più dettagliate, si possono eseguire laringoscopia con ottica rigida e stroboscopia. Bisogna curare la cosiddetta igiene della voce non gridando, respirando correttamente e cercando di parlare in ambienti dove non ci sia rumore di fondo. Ovviamente se la disfonia è il segnale di altre malattie bisogna curarle. Particolare attenzione è necessaria nel caso di reflusso laringofaringeo, spesso non riconosciuto e trattato a dovere. Una volta accertata la presenza di questa condizione si ricorre ai farmaci del caso, oltre, ovviamente alla dieta ed ad altri accorgimenti sullo stile di vita. È inoltre utile eseguire la fibroscopia sia prima sia durante la terapia per vedere lo stato di corde vocali e laringe.
Federica Formisano
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