Una vettura di lusso, valore cento mila euro, acquistata da An e messa a disposizione di Gianfranco Fini. Peccato che An non esisteva più da mesi e quindi sorge il problema di chi e per ché ha speso tanti soldi (sottratti a bisogni più nobili e urgenti) che sono parte del patrimonio di un ex partito affidato, dopo la fusione col Pdl, alle cure di una Fondazione. Che quanto meno ci sia sotto un pasticcio, è provato dal fatto che ieri, appreso che il Giornale stava per pubblicare la storia, la berlina di lusso, una ammira glia Bmw, è stata riconsegnata in fretta e furia dal presidente della Camera ai legittimi proprietari, cioè la Fondazione.
Non vogliamo girare il coltello nella piaga, né metter la giù più dura di quello che è. Dirimere la questione sarà problema dei custodi della cassaforte aennina. La vicenda ci incuriosisce perché è l’ennesimo tas sello di un modo di concepire la politica ben lontano dai retorici e roboanti proclami moralisti, etici e legalitari di Gianfranco Fini e della sua fresca squadra di compagni di avventura. Prima la questione dell’appalto Rai (un milione e mezzo di euro) che il presidente della Camera ha fatto avere alla suocera, una anziana signora che l’unica tv che conosce è quella del suo salotto di casa. Poi si è scoperto il caso Montecarlo, un appartamento del partito svenduto al cognato via società off-shore. E adesso pure la fuoriserie gratis. Se aggiungiamo che il giornale del Fli Fini se lo fa pagare da noi, con soldi pubblici sottratti ai fondi per il vo lontariato, direi che il nuovo che avanza sa molto di vecchio. Il vecchio metodo dei politici di vivere al di sopra delle loro possibilità a babbo morto. Cioè a spese altrui, a volte dello Stato, altre del partito (e non andiamo oltre).
Egregio presidente della Camera, la prossima volta che aprirà la bocca sui valori della nuova destra europea che lei pensa di incarnare, provi almeno un filo di vergogna. Case, macchine e televisioni Berlusconi, come tutti i suoi elettori, se li paga di tasca sua.
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