Le tre sorelle, come non si vedeva da tempo in Serie A Tim. Napoli Juve e Inter tornano a dominare la classifica italiana arrivando ad un terzo della stagione 2017/18 a contendersi lo scettro di regina del campionato italiano, ognuna di loro con diverse storie e diverse caratteristiche.
Il Napoli di Sarri, dal gioco spumeggiante e pomposo, fatto di mille passaggi alla tiki-taka e di verticalizzazioni improvvise, la Juventus di Allegri, un panzer che domina la scena da sei anni a questa parte, solida e vincente. L’Inter di Spalletti, un cantiere aperto ma dai lavori in corso efficaci e promettenti, che gettano le basi di una squadra solida e dal gioco ad ampio respiro, cercando il risultato attraverso la buona prestazione corale.
La Serie A getta la maschera dunque. Con Lazio e Roma sempre pronte ad introdursi. La Lazio di Simone Inzaghi ha mostrato subito i muscoli, con Immobile epicentro efficace di un gioco fatto di pressing alto e gioco sulle fasce (importantissimo l’innesto d’esperienza di Nani e la crescita esponenziale di Milinkovic -Savic). La Roma di Di Francesco pur con difficoltà iniziali sta cominciando a far trasparire quel gioco da squadra che vuole vincere giocando bene, come il Sassuolo di qualche anno fa, ma con una rosa di tutto rispetto, orfana (o liberata?) di quel Totti che ha strappato applausi in tutti gli stadi d’Italia e del Mondo dal 95.
Quali saranno gli esiti di questa partenza affollata?
Riuscirà il Napoli a confermarsi e a sfociare finalmente nel risultato finale dopo anni di bel gioco e di buone intenzioni?
Avrà la Juventus gli stessi stimoli di sempre, la stessa “garra”, la stessa voglia di vincere di qualche anno fa? Dybala dovrá decidersi finalmente su cosa vuol far da grande, se la comparsa di lusso o il campione fondamentale e indispensabile come era Del Piero, l’indimenticato Pinturicchio.
Riuscirà Spalletti a riportare l’Inter ai posti che il blasone detta per legge? Gli allenatori del dopo-Mourinho hanno clamorosamente fallito nelle intenzioni. Il Mancini bis non ha funzionato dopo un’iniziale illusione, i campioni di un volta non ci sono più ma c’è ad oggi un centrocampo più solido e ragionato e una difesa finalmente che onora le qualità di Samir Handanovic, probabilmente il miglior portiere della Serie A, non ce ne voglia quel mostro sacro di Buffon.
Assente d’eccezione resta il Milan, che non ama ancora evidentemente sedersi al tavolo delle grandi, ancora alle prese con un assetto organizzativo caotico e poco pratico, con Fassone che sta cercando di trovare una quadra societaria che latita dopo Galliani, dirigente di altissimo livello.
A noi l’onore di assistere a questo bellissimo spettacolo che dopo anni di dominio juventino sta tornando interessante e di primo livello, grazie a rose di livello internazionale, campioni di spessore che finalmente tornano ad ingolosirsi pensando al nostro campionato e ad allenatori che stanno cercando di realizzarsi definitivamente dopo anni e anni di gavetta.
PATRIZIA DIOMAIUTO
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