Il dato sulla dinamica del Pil elaborato dall’Istat mettendo insieme i dati di primo e secondo trimestre 2012, certifica la situazione di difficoltà dell’economia italiana. Nel secondo trimestre del 2012 il pil è diminuito dello 0,7% sul trimestre precedente e del 2,5% rispetto al secondo trimestre del 2011.
Due le situazioni critiche: forte compressione della domanda interna, come segnalato dall’andamento negativo dell’Indicatore dei consumi di Confcommercio (Icc), e sensibile contrazione della produzione industriale. L’Ufficio Studi di Confcommercio ha commentato: ‘‘Occorre, uscire al più presto dalla morsa soffocante della crisi finanziaria dei debiti sovrani che sottrae risorse al riavvio della crescita, in modo che il mercato interno possa ripartire con un impulso positivo sui redditi e sull’occupazione. E resta prioritaria la riforma fiscale che deve ridurre i costi dell’adempimento facendo emergere base imponibile, cosicchè, compatibilmente con l’equilibrio di bilancio, si arrivi all’abbassamento delle aliquote legali”.
La produzione industriale del nostro Paese è di nuovo in pesante caduta. A giugno ha segnato un -8,2% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, in peggioramento rispetto al -6,7% di maggio, e in particolare crolla la produzione nel settore dell’auto. A giugno il calo è stato del 22,5% rispetto a giugno 2011, mentre nel semestre la diminuzione tendenziale è del 20,1%.cali significativi si registrano anche per i beni di consumo (-8,0%) e per i beni strumentali (-7,5%). Diminuisce in modo più contenuto l’energia (-2,1%). Nel confronto tendenziale, l’unico settore in crescita è quello dell’attività estrattiva (+1,0%). Le diminuzioni più ampie si registrano per i settori delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-14,6%), della fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (-13,1%) e della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi (-12,9%).
Giusy De Angelis
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