Continua il braccio di ferro tra il mondo occidentale e l’Iran di Mahmoud Ahmadinejad. Dopo le sanzioni economiche annunciate dagli Stati Uniti contro la Banca centrale iraniana e la minaccia di un embargo petrolifero, l’Iran risponde coi fatti annunciando di aver effettuato con successo il lancio di prova di un missile a lungo raggio, nel corso dell’ultimo dei dieci giorni di esercitazioni navali che sta compiendo nella regione dello stretto di Hormuz. “Abbiamo collaudato un vettore terra-mare chiamato Ghader, che è riuscito con successo a distruggere bersagli predeterminati nel Golfo [Persico ndr]”, scrive l’agenzia ufficiale iraniana Irna citando il portavoce e vice comandante della Marina Militare Iraniana, l’ammiraglio Seyyed Mahmud Moussavi. “Ghader è un sistema di missile ultramoderno con un radar integrato, ultra-preciso, la cui gittata e il sistema intelligente anti-individuazione sono stati migliorati rispetto alle generazioni precedenti”, ha spiegato ancora Moussavi. Il missile, fabbricato interamente in Iran, avrebbe una gittata di 200 chilometri, sufficienti a raggiungere e colpire Israele e le basi Usa.
Teheran ha anche annunciato la produzione della sua prima barra di combustibile nucleare realizzata con i propri depositi di uranio. “Dopo aver fatto tutti i controlli, è stata inserita nel nucleo del reattore di ricerca di Teheran per studiare come funziona”, si legge sul sito web dell’Agenzia Iraniana per l’energia atomica. Una dimostrazione forte della capacità dell’Iran di fabbricare una bomba atomica che preoccupa non poco le potenze occidentali, che da anni contestano le azioni del governo di Teheran, nonostante le continue rassicurazioni di voler utilizzare il nucleare solo per scopi energetici pacifici.
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