Juan Camilo Zuniga arriva in Italia , al Siena, nella stagione 2008/2009. Il colombiano disputa un buon campionato giocando nel ruolo di terzino destro in una difesa a quattro. Le prestazioni convincenti sfoderate in maglia bianconera dall’ex del Nacional Medellin, attirano le attenzioni di alcuni club di alto livello tra cui il Napoli che lo acquista nell’estate del 2009 per circa nove milioni di euro.
L’allora Direttore Generale degli azzurri Pierpaolo Marino decise di puntare su Zuniga perché pensava che Maggio, stantuffo titolare della fascia destra, impiegasse più tempo per recuperare dal grave infortunio subìto nell’annata precedente. Quando la parola passò al campo, che come sempre è l’unico giudice inappellabile, però Zuniga, un po’ perché Maggio bruciò le tappe e tornò in campo già ad inizio campionato, un po’ perché l’ex senese non si adattò del tutto al 3-5-2 di Donadoni, finì per trovare poco spazio.
Con l’avvicendamento tra Donadoni e Mazzarri, le cose, almeno inizialmente, per Zuniga non sembrano cambiare, ma nel corso della stagione il tecnico toscano, non avendo una soluzione che desse totale affidamento sulla fascia mancina, prova ad adattare a sinistra proprio Zuniga, nelle sue prime apparizioni sull’out opposto a quello di competenza, Camilo appare un pesce fuor d’acqua ma l’allenatore di San Vincenzo continua a dargli fiducia e nella parte finale della stagione stessa il colombiano dimostra di iniziare ad assimilare i meccanismi di gioco che occorrono per coprire il lato sinistro del campo, tanto che Mazzarri nella scorsa annata propone Zuniga più come alternativa ad Andrea Dossena che a Christian Maggio.
Il calciatore nativo di Chigorodo mostra buone doti di corsa e discreti tempi di inserimento, ma essendo un destro naturale tende a rientrare “sul proprio piede buono” prima di crossare o andare alla conclusione oltre ad intestardirsi spesso in giocate individuali fin troppo leziose e poco utili allo sviluppo della manovra che si abbinano ad una scarsa lucidità in zona-gol.
Mazzarri dimostra di apprezzare la duttilità tattica di Zuniga, tanto che in alcune occasioni lo propone addirittura al posto di uno dei due trequartisti che agiscono alle spalle della prima punta nel 3-4-2-1 che è il marchio di fabbrica dell’ex allenatore della Sampdoria, anche se l’interpretazione del ruolo è totalmente diversa rispetto a quella che possono fornire Marek Hamsik o Ezequiel Lavezzi, il nazionale colombiano infatti va spesso a defilarsi sulle fasce, risultando quindi più che un vero e proprio trequartista, un esterno avanzato di fascia. Zuniga conclude il campionato 2010/2011 realizzando due reti contro Catania ed Inter a Fuorigrotta. Il gol contro i neroazzurri resterà nella storia del Napoli avendo sancito la matematica qualificazione dei partenopei ai gironi della Champions League.
Nell’annata in corso, l’esterno sudamericano nelle partite più importanti viene quasi sempre preferito a Dossena, mancino naturale, sulla corsia sinistra e ormai si può considerare quasi un “titolarissimo” aggiunto, volendo usare la terminologia molto cara al tecnico alla guida degli azzurri dall’ottobre del 2009. In questo campionato il “colored” azzurro ha messo a segno una splendida rete, con un destro dal limite, nella goleada del Napoli, per sei a uno, sul Genoa al “San Paolo”, nell’ultimo impegno del 2011.
Stefano Boggia
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