La formazione di un gruppo autonomo,in parlamento, fuori dal PDL, avvenuta a causa del continuo controcanto e dissenso di Fini verso il governo e la
maggioranza che lo aveva eletto non rappresenta la nascita della forza politica del nuovo, ma visti i flah back annunciati di una specie di ritorno al futuro numero due, sarebbe la concretizzazione di un ritorno al passato più sporco della politica italiana, quello della prima repubblica conclusosi con la galera e le dimissioni di quasi tutto il parlamento tranne alcuni capobastone che tramavano nell’ombra per portare il vecchio partito comunista al governo del Paese complice anche parte della magistratura politicizzata alcuno dei quali dopo le dimissioni dalla carriera hanno trovato ampi spazi nei partiti di sinistra.
Vantare il sostegno di un numero di parlamentari transfughi e di seconde o terze figure che sperano solo di maturare il minimo pensionabile riconoscendosi in una specie di nuovo programma molto diverso dall’originale e che nessuno di loro conosce anche perché si recita a soggetto e lo stesso capocomico detta i tempi secondo l’improvvisazione del momento, non credo sia molto dignitoso.
Una operazione di sporco trasformismo dettata da risentimenti di tipo femminile che offuscono completamente il ricordo di virilità passate. Poi l’esegesi di una follia montante che arriva alla richiesta delle dimissioni del governo.
Fini minaccia di far dimettere i suoi ministri, ma non minaccia di dimettersi, dichiara di tenere al rispetto delle regole, ma è la prima volta che un presidente della Camera chiede le dimissioni di un presidente del Consiglio e che dei ministri dichiarano di voler dare le proprie dimissioni ad un presidente della Camera . Altro che regole, si preparano tempi tristi per la Repubblica e per gli italiani.
Ricordo a Fini quanto diceva Einstein a proposito dei cretini:
“La differenza tra il genio ed il cretino è che il genio ha dei limiti”.
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