Dal 1974 i cittadini del Vomero e dintorni si recano in via Merliani 128, presso la libreria Guida, per acquistare i propri libri: testi scolastici ed universitari, romanzi, saggi e libri antichi, la vasta scelta della storica libreria vomerese ha saputo soddisfare, negli anni, il bisogno di conoscenza e cultura della zona collinare di Napoli. Mantenendo viva l’attenzione sulla lettura, organizzando eventi e presentazioni editoriali che hanno reso l’esercizio commerciale un vero e proprio fortino di animazione culturale nel cuore della città, la libreria Guida Merliani rappresenta oggi un punto di riferimento del settore dell’editoria per molti napoletani.
Da quasi quarant’anni la libreria Guida è un fiore all’occhiello per il quartiere collinare: molti i clienti affezionati e fidelizzati, i bambini che sono cresciuti acquistando in via Merliani libri, diari e altri materiali per la scuola, gli appassionati lettori che hanno animato gli spazi dell’esercizio commerciale condividendo con altri il proprio amore per la cultura; forse è proprio per questo che la notizia che circola in queste settimane, ormai quasi ufficiale, che riguarda la chiusura di questa storica libreria, colpisce tanto i residenti del quartiere Vomero quanto i cittadini dell’intera città e desta scalpore, al punto da mettere in moto il comitato “Valori collinari”, presieduto da Gennaro Capodanno, che ha già organizzato una raccolta di firme in difesa della libreria Guida.
È stato proprio il gestore dell’esercizio commerciale, Giuseppe Guida, figlio dello storico fondatore Alfredo, a confermare i rumors dichiarando alla stampa che la ragione di una possibile chiusura risiede nell’impossibilità di attenersi alle nuove richieste avanzate dal proprietario dei locali dove il negozio è ubicato. Gli oltre 1000 mq che, fino ad oggi, hanno ospitato libri e articoli di cartolibreria, proponendo le migliori offerte editoriali, sembrano non essere più alla portata della famiglia Guida: il contratto di locazione, ormai scaduto, potrà essere rinnovato solo ad un prezzo quadruplicato rispetto al precedente. “Una cifra esorbitante che forse solo Bulgari o grandi boutique potrebbero arrivare a pagare”, ha amaramente dichiarato Guida.
Mentre l’altra storica bottega fondata dai Guida a Port’Alba prosegue la propria attività in centro città, i vertici dell’azienda lasciano trapelare che la chiusura di un punto vendita nel quartiere Vomero rappresenterebbe un definitivo addio all’impegno della famiglia di librai nella zona collinare: gli affitti sono ormai alle stelle ed impediscono la realizzazione di un nuovo progetto in una diversa sede. Intanto, il pensiero di molti – clienti e dirigenti – corre ai 14 dipendenti della libreria vomerese che, in un periodo economico già alquanto complesso, rischiano di finire senza lavoro, dopo anni di onorato servizio nel settore del libro: già avanzata l’ipotesi di un assorbimento presso altri esercizi commerciali del gruppo editoriale, tuttavia “salvare” l’intero personale sembra quasi un’impresa impossibile. Le diverse dislocazioni delle librerie Guida, situate in più punti della Campania, rischiano di essere impraticabili per alcuni; inoltre, l’editoria è attualmente un settore in grande difficoltà, uno dei più colpiti dalla crisi economica che, in questo ambito, diviene anche culturale – ricordiamo che i lettori veri, oggi, sono davvero pochi e che le piccole case editrici subiscono la concorrenza dei grandi marchi e degli ipermercati, dove acquistare libri diviene più economico.
Qualche anno fa la stessa sorte della libreria Guida toccò ad un altro esercizio commerciale storico della zona collinare, il Bar Daniele in via Scarlatti, e, oggi come allora, i cittadini si scagliano contro le istituzioni per la mancata tutela di botteghe ed attività che rientrano, a pieno titolo, nella storia della nostra città: la romana libreria Croce di via del Corso, recentemente salvata da un accordo finanziario tra Regione Lazio e Comune di Roma, rappresenta un esempio lampante di come sia possibile sostenere le botteghe tradizionali con un’azione istituzionale. “Occorrerebbe che la Regione Campania finalmente si decidesse a legiferare in materia di tutela e valorizzazione dei locali storici, con particolare riferimento ad alberghi, ristoranti, trattorie, osterie, caffetterie e librerie”, auspica Gennaro Capodanno. Rivalutare le attività storiche di Napoli significa proteggerne un inestimabile patrimonio: nel caso della libreria Guida, significherebbe tutelare il lavoro di chi, per anni, non soltanto ha svolto un’attività di successo, ma è riuscito anche ad ottenere vasti consensi, animando il quartiere con la passione per il proprio lavoro.
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