L’Estate è alle porte e, per tutti coloro che non si riducono ai last-second, questo è il momento di prenotare il viaggio per le meritate vacanze. Esiste una vasta gamma di scelte: mete esotiche, capitali europee e luoghi di culto, molte delle quali raggiungibili solo via aerea. Un grosso limite per chi soffre di aerofobia, la comunissima paura di volare.
E’ un disturbo comune, che affligge il 20 % della popolazione che vive con estrema angoscia l’arrivo delle vacanze, al punto di rinunciarvi pur di non dover affrontare la situazione ansiogena. L’aerofobia si manifesta con uno stato d’ansia presente da diversi giorni prima della partenza, che poi aumenta nel momento del decollo, e si presenta con: tachicardia, vertigini, nausea, sudorazione ecc.
A questi sintomi somatici si associano quelli psicologici caratterizzati da: fantasie catastrofiche, sensazione di disastro incombente fino a sentirsi morire. Questa fobia, secondo molti studi, tra cui quello condotto dall’American Psychiatric Association, origina da esperienze negative di viaggio, come l’aver incontrato in viaggio vuoti d’aria particolarmente rilevanti o aver affrontato atterraggi di emergenza. Quel che si nota in questi soggetti è l’incapacità di abbandonarsi, di affidarsi e di lasciarsi andare; hanno difficoltà a farsi guidare da altre persone e si sentono in trappola poiché non possono influire sul corso degli eventi ma solo subirli. Si tratta di individui che hanno la necessità di controllare tutto e tutti in quanto sono abituati a contare sempre su se stessi, e per tale ragione hanno difficoltà a fidarsi e ad affidarsi agli altri. Volare dunque corrisponde al doversi affidare al personale di volo e a un mezzo che non possono controllare, di cui non si ha fiducia.
Chi ha paura di volare asserisce che il proprio disagio risiede nella paura di trovare lungo il volo: turbolenze, guasti, fino a temere la caduta dell’aeromobile; quindi anche semplici inconvenienti come un ritardo del decollo, il maltempo e così via possono scatenare una crisi d’ansia nel passeggero. A nulla servono le rassicurazioni, né sapere che l’aereo è il mezzo di trasporto più sicuro al mondo: chi non è “costretto” a viaggiare evita di prendere l’areio, invece, chi per lavoro o impegni è costretto a doverne far uso, tende ad utilizzare dei metodi “caserecci”, come l’assunzione di bevande alcoliche o tranquillanti per potersi rilassare. L’alcool, però, se assunto in eccesso può aggravare la situazione di allerta; i tranquillanti, invece, devono essere assunti solo dopo una prescrizione medica per evitare effetti collaterali. Altri ancora cercano di controllare le proprie reazioni e di distrarsi per cui parlano con il vicino, prestano attenzione al personale di bordo, leggono ecc. ma queste distrazioni non hanno più effetto quando inizia una minima turbolenza.
Allora cosa bisogna fare per scacciare via la paura e volare sereni? In genere alla base di un’ansia molto forte che può sfociare in crisi di attacchi di panico vi è un disagio più profondo che deve essere esplorato, in quanto la paura di volare non è altro che un sintomo che l’individuo manifesta. Per tale ragione sarebbe opportuno intraprendere un percorso psicoterapeutico al fine di modificare e migliorare la propria vita. Partendo dal sintomo si può esplorare da cosa ha origine e di cosa effettivamente si ha paura, dando un nome all’emozione corrispondente; per poi trovare soluzioni e alternative possibili per far fronte alla problematica emersa. Nei casi in cui nella psicoterapia non siano previsti esercizi di respirazione, sarebbe opportuno frequentare un corso di training autogeno al fine di rieducare la respirazione che nei soggetti ansiogeni è superficiale (toracica) e accelerata; ciò consentirà di rilassare la mente ed il corpo durante il volo.
L’uso dei tranquillanti può essere d’aiuto ma il tipo e le dosi devono essere prescritte dal medico di base o dallo psichiatra; altri farmaci considerati utili, ma che rientrano tra i rimedi naturali, sono i fiori di bach ed il larch. Per aiutare il passeggero a superare la paura di volare, anche le compagnie aeree si sono mobilitate nell’organizzazione di corsi e seminari per ridurre il senso di insicurezza legato al volo. Questi corsi consistono nel familiarizzare con l’aeromobile, conoscere i piloti e le ragioni per le quali un aereo è sicuro; i corsi terminano in genere con un vero volo, durante il quale l’individuo riceve la completa assistenza.
Qualora non si è pronti o si pensa di non aver bisogno di questi rimedi, è possibile seguire dei piccolo accorgimenti, quali: arrivare al giorno della partenza aerea riposati, evitando bevande eccitanti come thé e caffè, evitare di viaggiare da soli ma fare la tratta con qualcuno di cui ci si fida, evitare di guardare fuori dal finestrino e distrarsi, parlando con il vicino di posto o leggendo un libro; inoltre, evitare lo stress del ritardo di perdere il volo recandosi all’aeroporto in anticipo, non esitare di chiedere aiuto all’assistente di volo e infine fare viaggi brevi fino a ché non viene raggiunta una maggiore sicurezza.
Simona Esposito
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