Sarah Scazzi, ragazza quindicenne di Avetrana, provincia di Taranto, è scomparsa dal comune di residenza il 26 agosto di quest’anno verso le 14:30.
Doveva incontrarsi con la cugina Sabrina, che abita a poche centinaia di metri da casa sua, per andare al mare insieme.
Dopo diverse ore i genitori della ragazza, il padre Giacomo Scazzi e la madre Concetta Spagnolo, hanno provveduto a denunciarne la scomparsa della figlia alla Locale Stazione dei Carabinieri, dopo che la cugina Sabrina Misseri, di anni 22, e lo zio Michele Misseri, di anni 57, avevano giurato che Sarah non era mai giunta a casa loro e non avevano sue notizie. Immediatamente il piccolo comune tarantino si mobilita alla ricerca della loro concittadina e le perlustrazioni si incentrano sui casolari e campagna limitrofe anche con l’ausilio delle unità cinofile dei Carabinieri.
Un’accelerazione alle indagini viene fornita dal ritrovamento del telefonino della ragazza il 29 settembre da parte dello zio nelle campagne tra Avetrana e Maruggio, al confine col territorio della provincia di Lecce. Giuseppe Misseri racconta di aver ripulito un uliveto dalle foglie secche per preparare la raccolta delle olive, e aver dato fuoco alle sterpaglie ed all’indomani, accortosi di aver lasciato sul campo un cacciavite, vi ha fatto ritorno e tra la cenere di uno di questi mucchi aveva trovato il cellulare semibruciacchiato di Sara privo della batteria e della carta sim. Ma da subito c’è stata particolare sorpresa negli inquirenti per il ritrovamento del telefonino da parte di un parente stretto della ragazzina.
Le ulteriori indagini portano al ritrovamento del cadavere della giovane e lo stato di detenzione dello zio e della cugina Sabrina, la quale sarebbe secondo le ultime confessioni del padre l’unica autrice del delitto, avendo lui semplicemente aiutato nel nascondere il cadavere.
Questo delitto nella sua efferatezza e nelle sue molteplici trame è e sarà sicuramente un ottimo elemento di analisi criminologica. La criminologia è la scienza che studia i reati, gli autori, le vittime, i tipi di condotta criminale con la conseguente reazione sociale e le forme possibili di controllo e prevenzione: è una disciplina sia teorica che empirica, sia descrittiva che esplicativa, sia normativa che fattuale.
Infatti è interessante valutare il soggiacimento psicologico del padre Michele Misseri non soltanto nei confronti della figlia Sabrina ma anche rispetto alla moglie Cosima Serrano ed all’altra figlia Valentina, di anni 28. Si è venuti a
conoscenza che il padre a) non dormiva nel letto matrimoniale ma sul divano e b) dedicava la vita unicamente al lavoro del proprio appezzamento di terreno, uscendo la mattina presto e tornando la sera tardi: il cosiddetto “ciuccio di fatica”.
Sicuramente è stato indotto dalle donne di casa ad assumersi una responsabilità oltre la realtà dei fatti. Anche l’ulteriore tentativo da parte della figlia Valentina di scagionare la sorella Sabrina adducendo una natura cattiva e bugiarda del padre non fa altro che confermare la validità di tale tesi.
Dunque Sabrina Misseri molto probabilmente sarà accusata e processata per omicidio aggravato da futili motivi, quali quelli di una gelosia per un ragazzo conteso, ed il padre di concorso in omicidio, non sussistendo i presupposti per
una dichiarazione di incapacità di intendere e volere del soggetto.
Raffaele Della Aversana
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