In seguito all’intervista rilasciata da Francesca Pascale, su un celebre rotocalco, viene per la prima volta svelata la storia d’amore tra lei e Silvio Berlusconi: è curioso come il principio della storia abbia molti punti in comune con il rapporto tra Benito Mussolini e Claretta Petacci.
Ovviamente si prende a esame l’ambito personale e non quello politico, che è assolutamente fuorviante.
Francesca Pascale ebbe una passione giovanile se non addirittura infantile (quando Francesca era una bambina, guardava le trasmissioni Mediaset, in continuazione) per l’ex premier.
In seguito la ragazza, contraddistinta da uno spirito indomito e sfacciato, fece di tutto per avvicinarlo, utilizzando mezzi simpaticamente spregiudicati: s’iscrisse ai numerosi club dedicati a lui e lo seguì con passione in ogni comizio.
Berlusconi fino all’ultimo cercò di dissuaderla, rammentandole l’eccessiva differenza di età e lo scarso futuro che la relazione poteva comportare: Francesca fu però irremovibile e di conseguenza l’ex premier dovette cedere.
Lei fu presente anche in Piazza Duomo a Milano, il 13 dicembre 2009, quando Berlusconi fu colpito da una statuetta: Francesca temette a tal punto per la vita del suo amato, al punto che svenne.
E’ risaputo come la vicinanza della giovane napoletana abbia cambiato la vita di Berlusconi: s’è ringiovanito ma soprattutto (ultimamente) gli ha fatto cambiare parecchie idee, sull’omosessualità e gli immigrati.
Claretta fu follemente innamorata del Duce fin dalla tenera età e, seppur in ambiti diversi, anche Mussolini (a differenza di altri uomini politici) ebbe un carisma tale da crearsi un seguito fanatico: innamorata si, ma anche ambiziosa fino alla spregiudicatezza, anche Claretta fece di tutto per diventare l’amante del proprio uomo (anche nel suo caso, Mussolini tentò inizialmente di dissuaderla).
Nella prima lettera che lei scrisse al Duce, da ragazzina, dimostrò solidarietà ed ebbe moti di rabbia verso l’irlandese Violet Gibson che nel 1926 attentò alla vita di Mussolini: il Duce si salvò per miracolo (schivando il proiettile ma venendo ferito al naso), così come fece Berlusconi in Piazza Duomo (che fortunosamente era girato e la statuetta lo colpì di striscio) ed entrambi non condannarono i propri attentatori.
Così come nel caso di Francesca Pascale, anche la Petacci ebbe una reazione emozionale davanti all’attentato (Claretta auspicò l’idea di uccidere l’attentatrice con le proprie mani, Francesca svenne).
Mussolini, trasformato dall’amore, cambiò atteggiamento e personalità: divenne meno rigido, assecondò più i suoi voleri e pare, addirittura (dato i suoi consigli), che si avvicinò di più a tedeschi.
Rey Brembilla
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