Una figura sicuramente da analizzare ai giorni nostri è il Life Coach. Il motivatore, un professionista che solitamente proviene dal ramo della psicologia, è una figura di cui ci serviamo per superare gli ostacoli di natura psicologica che ci attanagliano nella nostra quotidianità.
Ormai utilizzato nei più svariati settori (sport e lavoro su tutti), la figura del motivatore è presente nella maggior parte delle grandi multinazionali e principali brands, cercando di trarre il massimo dalla “forza lavoro” da utilizzare.
Nello sport è noto a tutti Alberto Ferrarini, famoso per essere stato il motivatore personale di Leonardo Bonucci, che lo ha utilizzato per tutta la sua esperienza alla Juventus, con risultati strabilianti. Il difensore della Nazionale Italiana non è mai stato particolarmente dotato a livello tecnico, ma da anni risulta decisivo per incursioni su calci d’angolo, punizioni e cattiveria agonistica.
Ma l’importanza di essere indipendenti quanto è fondamentale?
Il life coach sicuramente attraverso il lavoro che operosamente svolge nei nostri confronti giova alla nostra autostima, ma il rovescio della medaglia dov’è?
Personalmente credo che la propria natura vada a perdersi pian piano, che piaccia o meno.
Essere insicuri o avere delle paure rimane in fondo un fattore assolutamente umano, e l’umanità fino a poco fa ha sempre fatto a meno della figura del motivatore.
Snaturarsi non è l’obiettivo finale. Si dunque al Life Coach, ma come tutte le cose utilizzandolo con “le molle” giuste, senza pretendere di perdere la propria personalità a suon di…motivational speeches!
PATRIZIA DIOMAIUTO
Riproduzione Riservata ®
