L’episodio della “Costa Concordia” ha dimostrato come un Capitano distratto dai suoi vizi ( per esempio una donna, nel caso di Schettino) possa provocare un’immane tragedia.
Paradossalmente durante il naufragio del “Titanic” del 1912, un uomo si salvò perché era ubriaco.
Il kolossal “Titanic” del 1997, infiocchetta la tragedia con una meravigliosa storia d’amore, mentre all’interno dell’autentica nave accadevano altre storie, magari meno idilliache ma curiose.
Charles John Joughin era a capo dei panettieri sulla nave.
Nacque il 3 agosto del 1878 in Inghilterra: durante il viaggio fatale della nave, guadagnava l’equivalente di 1010 sterline il mese ed era a capo di tredici panettieri.
Al momento dell’impatto con l’iceberg, stava placidamente dormendo e si svegliò di soprassalto, alle 23 e 40: dopo un iniziale smarrimento, essendo di carattere altruistico, slegò le scialuppe per salvare più vite possibili, calmò la gente e diede cibo agli affamati (pane molto duro e biscotti); i suoi eroici dipendenti lo aiutarono nelle manovre di salvataggio e d’approvvigionamento della gente terrorizzata.
Eroicamente rifiutò un posto nella scialuppa, volendo salvare il maggior numero di persone, e si preparò alla morte: si scolò mezzo bicchiere di liquore e subito dopo un bicchiere d’acqua, nel tentativo di dimenticare quello che stava succedendo e passare dal sonno alla morte.
Fu la sua salvezza: ebbe la prontezza di afferrare, mentre la nave affondava, una delle sponde di sicurezza del “Titanic”, evitando di bagnare la testa nell’acqua (e quindi di provocare una congestione): tale fu l’alcool in corpo (e quindi il calore) che sopportò il freddo e permise alla scialuppa numero dieci di salvarlo, dopo ben due ore di galleggiamento e con l’incredibile forza di nuotare verso le scialuppe.
Fu l’ultimo passeggero a lasciare la nave.
Tornato a Londra fu tra coloro che testimoniarono al processo giudiziario riguardante la tragedia ed imperturbabile riprese a navigare: si spostò negli Stati Uniti, nel New Jersey e andò in pensione nel 1944, partecipando ad alcuni episodi della seconda guerra mondiale.
Non soddisfatto fu protagonista e sopravvissuto in un secondo naufragio, del “Ss Oregon”: l’incredibile uomo ebbe la bellezza di due matrimoni, dimostrando una vitalità non comune.
Considerato giustamente un eroe sopravvissuto, scrisse le sue vicende nel libro “ una notte da ricordare”: morì nel 1956, a 78 anni e di polmonite.
Il suo personaggio fu ripreso dall’attore Lima Tuohy, durante il kolossal “Titanic”.
Rey Brembilla
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