Lo sbattimento d’ali è terminato, gli schiamazzi azzittiti, gli uccelli nella voliera sembrano essersi tranquillizzati.
La mossa di Silvio Berlusconi di sganciarsi dal governo aveva provocato un ulteriore frattura nel Pdl, tra falchi e colombe: la condanna del capo ha momentaneamente compattato gli schieramenti.
Sergio Leone nei suoi film aggiungeva l’ironia ai personaggi, non dando mai per scontato la tipologia degli individui: la stessa (stavolta involontaria) ironia si nota tra i “volatili” del Pdl, osservandone i percorsi politici, prima e durante, l’avvento di Berlusconi.
Le colombe per definizione sono animali simboli della purezza e del moderatismo: è curioso che tra loro vi siano figure da un passato ben più turbolento.
Fabrizio Cicchitto fino al 1994 era socialista: anche altri esponenti del Pdl lo erano (Brunetta, Sacconi, Frattini) ma la nostra “colomba” proveniva dalla corrente lombardiana.
Riccardo Lombardi fu un socialista coerente poiché eternamente di sinistra: non solo si distinse dall’idea politica di Craxi (la ragione è ovvia da parte di un uomo di sinistra) ma addirittura da quella di Nenni, arrivando a bloccare un futuro governo di centro-sinistra negli anni ’60 (poiché, a suo dire, il programma era troppo moderato).
Cicchitto non solo è diventato di centro-destra nel 1994, ma addirittura ora è dipinto come moderato.
In questi tempi, oltre alla fame, Pannella deve avvertire serie frustrazioni: i lontani figli del “Partito Radicale” si sono trasformati in docili colombe.
Rutelli e Della Vedova sono centristi, mentre Capezzone è radicale, si, ma nel difendere Berlusconi: il caso più clamoroso è però Gaetano Quagliariello.
Fu seguace di Pannella sino al 1994, lottando per gli ideali progressisti e addirittura essendo arrestato con Rutelli nel corso di una marcia anti-nuclearista (forse che l’arresto abbia provocato uno choc ad entrambi ?): oggi non solamente è una colomba di centro-destra, ma addirittura è vicino a Napolitano come sorta di figura istituzionale.
Carlo Giovanardi è la colomba più classica, un democristiano eterno: la colomba però è simbolo di mitezza, mentre il politico emiliano è tutt’altro che mite nelle idee che esprime.
Allergico ad ogni tipo di droga (probabilmente anche alla caffeina o alla teina), cinicamente schietto sul caso di Stefano Cucchi e Federico Aldrovandi (deceduti forse a causa di botte ricevute, negate però da Giovanardi sino all’evidenza), omofobo fino all’esagerazione, assurdamente anti-animalista.
Pure tra le file dei falchi esiste qualche anomalia.
I falchi per eccellenza sono tra i più arcigni difensori di Berlusconi, ma in passato per alcuni non è stata la stessa cosa.
Daniela Santanchè nelle elezioni del 2008 attaccò pesantemente Berlusconi, addirittura spingendo il coltello nella piaga degli scandali sessuali (prima ancora che realmente avvenissero).
Il caso più curioso è però quello di Sandro Bondi, addirittura esponente del Pci/Pds (e sindaco comunista ) fino al 1994: già da primo cittadino, gli altri compagni lo chiamavano “ravanello” (rosso fuori e bianco dentro).
Paradossale è il suo parlar quieto, contrastante con l’idea di falco e per di più ex comunista: a maggior ragione, egli fu esponente della falce e martello negli anni ’80, ossia quando maggiormente il “nemico” Craxi agevolava Berlusconi.
Non solamente il Popolo delle Libertà ha esponenti provenienti da altre aree politiche, ma la presenza in esso è più numerosa ed incredibilmente contraddittoria.
Rey Brembilla
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