Siamo a meno un giorno dall’inizio delle attese Olimpiadi di Londra (la prima gara ufficiale avrà luogo il 25 luglio, due giorni prima della cerimonia ufficiale di apertura) e tutto l’ambiente britannico freme anche per gli eventi collaterali annessi ai Giochi.
Il 27 luglio si terrà presso l’immenso Hyde Park della capitale britannica il concerto di apertura dei Giochi Olimpici, il BT London Live, con una struttura curata e montata grazie al genio di Danny Boyle, che sarà anche il regista della cerimonia. Il celebre regista di film come “Trainspotting” e “The Millionaire” renderà omaggio a 007 con il corto “The Arrival”, girato appositamente per Londra2012 con protagonista Daniel Craig. Molti gli artisti attesi e confermati sul palco, a partire da colui che più di tutti rappresenta attualmente la “Great Britain”, Sir Paul McCartney da Liverpool. Macca si esibirà come headliner per una scaletta che si vocifera di un sette-otto pezzi, incastonato fra artisti e gruppi di estrazione diversificata. Per il Galles avremo in rappresentanza gli Stereophonics capitanati da Kelly Jones, gruppo britpop che ha fatto fortuna nella seconda metà degli anni novanta. A capitanare le fila della Scozia ecco il songwriter Paolo Nutini, di origini italiane ma dall’ugola bagnata nel Mississipi. Per l’Irlanda del Nord si esibirà il gruppo Snow Patrol, reduce dai buoni successi dell’ultimo disco “Fallen Empires” del 2011. Mentre per l’Inghilterra i Duran Duran terranno banco con la loro sterminata serie di hits radiofoniche che hanno dominato la scena musicale inglese degli anni ottanta.
Non solo uomini. Per gli amanti della musica contemporanea ecco che l’organizzazione dei Giochi cala due Regine del pop attuale: Adele e Leona Lewis, che si esibiranno prima singolarmente e poi duetteranno per la gioia di chi ha nostalgia dei duetti delle amiche-nemiche Whitney Houston e Mariah Carey.
Piatto ricco per la cerimonia di apertura, non meno ricco per quella di chiusura, di cui si stanno ultimando gli ultimi dettagli, prevista per domenica 12 agosto. Sul palco altri pezzi di cultura musicale inglese, come George Michael, protagonista con gli Wham! del pop eighties e poi da solista con alterne fortune, il talento Emeli Sandè, I Take That, redivivi e reduci dal successo del loro recente tour con il figliol prodigo Robbie Williams. A seguire i Beady Eye dell’ex cantante degli Oasis Liam Gallagher, che prenderà il posto lasciato vacante proprio dal fratello Noel, che con i suoi High Flyin’ Birds ha rifiutato di partecipare alla cerimonia di chiusura dei Giochi. Assenso negato anche dai Led Zeppelin (favorevole il chitarrista Jimmy Page mentre di parere contrario il cantante Robert Plant, sempre refrattario a palchi “istituzionali”), mentre conferma ed accordo trovato con le Spice Girls, una volta superato lo scoglio rappresentato dalla “posh-spice” Victoria Beckham (curioso che lei venga coinvolta nei Giochi al contrario del marito, lasciato a casa dalla rappresentativa inglese di calcio).
A chiudere il ricco programma gli storici Who di Pete Townshend e Roger Daltrey, chitarrista e voce principale, che chiuderanno lo show come headliners sciorinando successi incastonati nella leggenda come “My Generation” e “Pinball Wizard”.
Giochi Olimpici attesi dagli amanti dello sport ma anche e soprattutto dagli amanti del pop/rock britannico degli ultimi 50 anni, perchè l’importante non è vincere ma…suonare.
Rey Brembilla
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