È americana, ma ha conquistato la City britannica. Angela Ahrendts si è aggiudicata il titolo di manager più pagata di Londra. Non si rende nota, per galanteria, l’età di una donna ma lei può solo essere fiera di aver festeggiato 53 primavere e di aver raggiunto un traguardo così importante.
Originaria dell’Indiana, la signora Burberry ha conquistato la vetta normalmente destinata agli uomini: il primo posto del Ftse 100, il più importante indice azionario di Londra. Insieme a lei, anche Alison Cooper a capo dell’Imperial Tobacco e Carolyn McCall di Easyjet sono entrate nella classifica. Angela Ahrendts entra a far parte dell’azienda nel 2006 e, in pochi anni, riesce a portarla a livelli mai raggiunti prima. Burberry che, inizialmente, era un brand d’abbigliamento dalla poco rinominata qualità, con la presenza del nuovo Chief Executive si è affermata tra le grandi griffe della moda. Da poche migliaia di sterline ad un incasso di oltre sei miliardi. Questo il risultato della Ahrendts che ha assegnato a Burberry il genio femminile che gli mancava per portarlo al successo.
Donna realizzata professionalmente, nonché madre di tre figli, non ha sempre avuto una vita semplice. Era una di cinque figli e viveva nella periferia americana, precisamente a New Palestina. Ha raccontato di essersi cucita i vestiti da sola e di aver avuto sempre grandi ambizioni per il futuro. Dopo aver conseguito una laurea in merchandising e marketing alla Ball State University, nel 1992 diviene presidente di Donna Karan Internationale e, sei anni più tardi, vice presidente della Liz Claiborne Inc. Più tardi approderà come CEO a Burberry. È riuscita dove molte persone non riescono e dove a molte donne non viene concesso di arrivare. Ha guadagnato, nel solo 2012, circa 16,9 milioni di sterline (pari a 20 milioni di euro) sbaragliando Angus Russel di Shire e Graham Mackay di SABMiller con un distacco, rispettivamente, di sei e nove milioni di euro. Una grande speranza per l’ambiente imprenditoriale femminile, da sempre posto in secondo piano rispetto agli uomini.
L’intelligenza ha condotto Angela Ahrendts ad essere contraria alle famose “quote rosa” nei vertici aziendali solo per assicurare posti di rilievo; la signora Burberry ha dichiarato: «quello che serve è semplicemente la persona migliore per il posto. Il genere non conta. Conta l’esperienza, la leadership e la visione Anche un uomo potrebbe fare questo lavoro».
Roberta Santoro
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