L’ossessione delle diete

Dieta: salvezza o ossessione?

Oramai il mondo è ossessionato dalle diete, o meglio, una parte del mondo, quella più ricca, più vecchia, quella che ha perduto il senso della realtà.

Tutti a fare una dieta, sotto un continuo bombardamento: questo si può mangiare, questo non si può mangiare, la carne rossa fa venire il tumore, bisogna mangiare più pesce (pieno di mercurio), molta frutta (e i prezzi?).

Diete di tutti i tipi: Scarsdale, dieta Atkins, dieta Dissociata, Weight Watxhers, dieta Zona, Cronodieta, dieta del Biscotto, dieta della Luna, dieta del Gruppo Sanguigno, la dieta dell’intestino sano, la dieta del Limone, la dieta del Digiuno; e poi i cibi che bisogna mangiare a 20, 30, 40 anni, i cibi che sgonfiano la pancia, la dieta Crudista, la dieta Fruttariana e cento altre ancora.

Non ci dimentichiamo della dieta Vegetariana e di quella Vegana che, soprattutto l’ultima, ha conseguenze sconosciute sulla salute principalmente dei bambini a cui madri snaturate impongono queste diete altamente distruttive per uno sviluppo regolare dell’organismo.

Questo vi sembra normale? A me decisamente no!

Tutto questo è trainato, a parte qualche caso dovuto a malattie, dall’immagine che bisogna dare  di se stessi in questa società malata, che ha perso la giusta direzione.

Abbiamo il desiderio assoluto di rappresentare noi stessi esclusivamente attraverso il corpo, e non importa se poi si hanno effetti collaterali negativi a causa di un’alimentazione squilibrata.

Oggi, seguire una dieta è dettata più dalle mode e dal marketing che dalle reali esigenze del nostro organismo.

Ma l’essere umano, fino ad ora, come ha fatto? Probabilmente ha seguito le regole della natura, in armonia con essa.

I primi uomini si nutrivano prevalentemente di bacche e frutti selvatici, radici e tuberi e di cacciagione. I nostri antenati mangiavano ortaggi, frutta e cereali, uova e carne; poi questi alimenti sono stati snaturati, inquinati principalmente a causa della rivoluzione biotecnologica in agricoltura.

Sono comparsi nuovi cibi, totalmente artificiali come i dolcetti per bambini, formaggini, bevande gassate e colorate di ogni tipo, alimenti studiati a tavolino che non hanno badato minimamente alle conseguenze sulla salute.

Se prima il pensiero del cibo era un assillo fondamentale e quotidiano legato all’istinto di sopravvivenza perché bisognava procacciare il cibo per sé e per la propria famiglia, ora, invece nella nostra società occidentale, la disponibilità del cibo e l’omologazione del suo consumo, insieme a profonde modificazioni strutturali del cibo stesso, fanno sì che sia quest’ultimo a produrre cambiamenti nel nostro sistema cerebrale e psichico.

Oggi i disturbi psichici legati all’alimentazione come la bulimia e l’anoressia stanno distruggendo i nostri giovani e rappresentano il lato oscuro di questo spasmodica ricerca dell’idolatria del proprio corpo.

PATRIZIA DIOMAIUTO

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