Il 12 Novembre 2011 Silvio Berlusconi si dimette e non è più presidente del Consiglio. L’incarico di formare un nuovo governo è affidato dal capo dello Stato Giorgio Napolitano a Mario Monti. E mi sembra giusto partire dalle parole del capo dello Stato in proposito : “E’ giunto il momento della prova , il momento del massimo senso di responsabilità. Non è tempo di rivalse faziose né di sterili recriminazioni. E’ ora di ristabilire un clima di maggiore serenità e reciproco rispetto”
In questi giorni Monti è impegnato nelle consultazioni con i partiti, ma l’Ue già per fine mese si aspetta un chiarimento delle mosse dell’Italia. Il premier italiano incaricato Mario Monti è ben conosciuto dal presidente dell’Ue, Herman Van Rompuy , che l’ha avuto tra i suoi consiglieri e ha riferito che per l’economista e professore italiano la crescita e le riforme sono cruciali.
Ed è infatti su questo che punta il nuovo governo. La legge di stabilità non basta. Tra le misure al vaglio per rilanciare la crescita economica e per risanare il debito pubblico entro il 2013 si comincerà con rivedere il sistema pensioni. Si parla di una patrimoniale strutturale, probabilmente il ritorno dell’ICI sulla prima casa, lasciando ai Comuni la possibilità di modularla anche in base al reddito, di una rivalutazione delle rendite catastali, lotta all’evasione fiscale. In particolare Monti vorrebbe portare subito all’approvazione una patrimoniale leggera, con soglia a 1-1,5 milioni di euro, la reintroduzione dell’Ici e l’anticipo rispetto al 2026 dell’aumento dell’età pensionabile a 67 anni. Lo spread tra il bund tedesco e il btp decennale italiano chiude a 530 punti (massimi di giornata 532) . A Bruxelles intanto si spera in una rapida soluzione della crisi italiana, ma i supereroi non esistono, i sacrifici si.
Giuseppina De Angelis
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