Con i provvedimenti annunciati oggi per la crescita e la coesione “l’equità è in primo piano”. Lo ha detto il Premier Mario Monti. L’impegno del governo va avanti sugli “sforzi avviati da tutti i governi. Ci siamo trovati ad affrontare una situazione difficile prodotta dalla cultura del debito”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio nella conferenza stampa, al termine del Consiglio dei Ministri, a Palazzo Chigi. Monti ha poi ribadito che “il governo ha dovuto usare in questi mesi gli strumenti e il linguaggio del rigore perché rimettere in ordine i conti dell’Italia era necessario per restituire al nostro Paese la dignità e il ruolo tra i grandi Paesi europei”.
“La fragilità cresce quando le risorse mancano”, ha poi aggiunto il professore ricordando che “il rigore chiesto al Paese” con i conseguenti “sacrifici, non è stato un cedimento a logiche politiche decise da altri in altri luoghi, ma un invito a condividere uno scatto di orgoglio dell’Italia, degli italiani, per un futuro migliore”. Il vertice dell’esecutivo ha, inoltre, stabilito che per accedere ai contributi pubblici i quotidiani nazionali devono vendere almeno il 30% delle copie distribuite. I costi ammessi sono solo quelli fondamentali di produzione e l’azienda deve essere in regola dal punto di vista fiscale.
Novità anche per il Mezzogiorno. La seconda fase del piano del governo di azione-coesione sposta fondi poco utilizzati o allocati su interventi inefficaci o ormai superati, gestiti dalle Amministrazioni centrali dello Stato, per un valore complessivo di 2,3 miliardi, 730 milioni saranno destinati all’infanzia e agli anziani non autosufficienti. Altro intervento “pesante” è quello per la promozione e lo sviluppo delle imprese e della ricerca, 740 milioni. Sono circa 900 milioni di euro gli investimenti previsti dal governo per stimolare la competitività ed il rinnovo delle imprese.
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