Un piano in tre tappe per salvare l’Eurozona. Perché «se vogliamo ripristinare la fiducia, non dobbiamo avere dubbi sulla tenuta della moneta unica». Mario Monti e Francois Hollande trovano l’accordo sull’agenda per uscire dalla crisi. Alla fine del vertice bilaterale di Villa Madama a Roma è il presidente francese a spiegare il piano: per prima cosa bisogna «far applicare le decisioni del consiglio Ue», poi tocca «risolvere i problemi di Grecia e Spagna» e infine «realizzare l’unione bancaria».
«Siamo impegnati e stiamo risolvendo diverse questioni: il patto per crescita, la stabilità, i meccanismi di intervento, l’approfondimento dell’unione bancaria. Tengo molto che quest’ultima tappa sia avviata con il prossimo Consiglio europeo», del 18-19 ottobre, ha aggiunto Hollande. La sintonia con Monti è ampia. Con il presidente francese «abbiamo potuto constatare e spingere ancora più avanti l’identità di vedute’ su rapporti bilaterali e «sul clima da ristabilire per rilanciare l’economia europea nella stabilità dell’eurozona», ha detto il premier dopo l’incontro. C’è «grande sinergia», ha aggiunto, precisando che l’intesa continua anche su temi “delicati” come l’alta velocità. Proprio a Lione avverrà il prossimo incontro, che toccherà anche il tema della linea ferroviaria, «un’opera di fondamentale interesse».
Alcuni messaggi sembrano diretti alla Germania. «Occorre che via via che si realizzino progressi di politica economica» nei rispettivi Paesi, «ci sia un riconoscimento da parte della stessa Ue, affinchè non persistano dei grandi ostacoli degli spread che sarebbero privi di riferimento all’andamento dell’economia»., è stato l’invito di Monti. La sfida è la crescita: «Fare i compiti a casa è necessario ma non sufficiente» perché «occorre che via via che un paese realizza i progressi «lungo le direttrici europee ci sia un riconoscimento da parte dell’Ue». A turbare il premier è ancora lo spread. Secondo Bankitalia è ingiustificato: «Dovrebbe scendere a 200 punti», ha affermato oggi Via Nazionale. Ma perché accada dovranno entrare in funzione meccanismi di sostegno: «Sono sicuro che il presidente Hollande e io veglieremo» affinchè i passi avanti compiuti dall’ultimo vertice europeo per combattere lo spread siano «completamente realizzati», ha affermato Monti.
Il primo dossier da affrontare resta il caso Atene: «Se il rapporto della troika riconosce gli sforzi e la credibilità della Grecia, allora senza mettere altri fondi si può vedere di riapplicare il piano di risanamento», afferma Hollande. Intanto Monti attende fiducioso ciò che viene in questi giorni messo a punto per la stabilizzazione dei mercati e dei titoli sovrani. «Siamo lieti di vedere contributi a quello che è stato un grosso passo sul piano intellettuale e politico: la constatazione che fare i compiti a casa è necessario ma non è sufficiente», ha dichiarato auspicando a un «riconoscimento» degli sforzi da parte dell’Ue «affinché non persistano spread privi di riferimento all’andamento economico e finanziario sottostante». Un impegno che deve necessariamente essere unitario, se si vuole davvero rilanciare la produttività e la competitività, e che comprenda sia imprese che sindacati. Per questo il professore ha annunciato che da domani inizierà un ciclo di consultazioni con le parti sociali per stabilire una strategia comune insieme sul fronte lavoro. Per rilanciare la produttività e la competitività è necessario che imprese e sindacati «acuiscano gli sforzi» perchè «è il momento di lavorare insieme per creare lavoro», è stato l’appello del Professore.
Fonte: LA STAMPA.IT
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