Per la crescita serve tempo. Mario Monti ha parlato ieri al convegno organizzato dalla Fondazione Italianieuropei inviando un messaggio ai partiti che chiedono misure per favorire la ripresa. “Non basterà poco tempo, per quanto brillanti possano essere i governi che succederanno a quello attuale, perché la bassa crescita è dovuta a peculiarità culturali del nostro Paese”, dice il Premier, Mario Monti. “È molto importante convincersi che insufficiente crescita negli ultimi dieci-quindici anni è esistita, malgrado sia stata negata fino a qualche tempo fa”.
Il Presidente del Consiglio non risparmia una critica all’Europa, che “non sta facendo certo molto bene sulla crescita”. Durante il dibattito con Massimo D’Alema e l’economista Joseph Stiglitz, il Professore ha spiegato che “l’Ue ha l’obiettivo di costruire se stessa, il che può comportare purtroppo una rinuncia nel breve periodo alla crescita”. La linea del rigore però resta invariata. “Dobbiamo incalzare la Germania, ma anche ringraziarla”, perchè “senza i vincoli attuali” al bilancio “l’Italia di oggi sarebbe un Paese vagante nel vuoto ed è sempre possibile che ciò accada”, aggiunge il Premier.
Monti è consapevole che il cammino del governo è in salita. “Il Paese rimane grandemente corporativo, c’è un rigetto di riforme che si sono lungamente invocate e che, dal momento in cui sono coglibili, vengono rigettate perchè, forse, si pensa che sia meglio avere gli alibi per non fare che avere le opportunità di fare”. E anche se alcune misure stanno cominciando ad arrivare in porto, non bisogna illudersi: “Non aspettiamoci troppo da riforme strutturali come quella del lavoro, come dimostra l’esperienza americana”, afferma il Presidente del Consiglio. Il Professore non sembra dare eccessivo peso al risultato elettorale in Francia per il ruolo che l’Italia può ricoprire in Europa per un’eventuale correzione di rotta nelle misure anticrisi. “Ciò che succederà a Parigi potrebbe essere un fattore importantissimo, ma l’Italia si è messa già in una buonissima posizione per aiutare Germania e Francia a trovare un nuovo equilibrio, se di questo si tratterà”.
Il Premier ha criticato l’invito all’obiezione di coscienza sull’Imu. “Questo è un Paese che non ama molto le tasse, ma ci sono dichiarazioni che, come esponente del Governo, ho il dovere di dichiarare inaccettabili come quella di non pagare l’Imu. Noi saremo sempre più pressanti contro l’evasione fiscale – assicura – chi evade meriterebbe un trattamento molto rigoroso dalla collettività”. Monti ha concluso con una stoccata al Pdl: “Se fossi Alfano mi preoccuperei molto perché, senza che io facessi mai il suo nome, molti esponenti del suo partito lo hanno difeso da un “attacco” del Presidente del Consiglio”.
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