“L’uomo e la donna si sono impiccati: i corpi sono stati trovati dai vicini di casa che hanno subito avvisato i carabinieri.” “L’uomo era un sodato – racconta la cronaca – la moglie aveva una modestissima pensione.” Secondo gli investigatori non vi sono dubbi: un doppio suicidio causato dalle nefaste e subordinate condizioni economiche della coppia. (corriere della sera del 06/04/2013 – roberto capocelli). Ricordando l’episodio dei due coniugi delle Marche, forse uno dei più toccanti, non possiamo che ammettere la condizione di abbandono e rassegnazione mediatica in cui attualmente viviamo. Le pagine di cronaca dall’inizio del 2012 sono cariche di eventi drammatici dove la morte diventa l’unica soluzione alla colpa.
«L’Italia vive una stagione, fragile” – dice il segretario del psi Nencini-. “Senza più una bussola, destinata ad avvicinarsi ad un pericoloso precipizio. «Questo non è un episodio isolato -continua – ma l’ennesimo gesto di disperazione che ci descrive un’Italia sempre più smarrita. Chi vive nella condizione del bisogno è un “invisibile” e senza voce. Quanto avvenuto a Civitanova Marche è il classico caso di “suicidio allargato.” Da una ricerca legata agli ultimi dissesti economici emerge che in Grecia, Spagna e Italia, rispetto agli anni di economia normale, sono emersi picchi in netta ascesa del numero di suicidi motivati dalla crisi.
Il 18 novembre del1978, dopo uno scontro a fuoco in una pista d’atterraggio di Georgetown, 909 abitanti del progetto agricolo Terra del popolo si tolsero la vita ingerendo cianuro. Suicidio rivoluzionario fu definito da Jones (fondatore del movimento) e altri membri. Dopo gli attentati dell’11 settembre 2001, quella fu la circostanza in cui il maggior numero di cittadini americani morì al di fuori di un disastro naturale. L’idea era quella di “compiere un atto rivoluzionario contro un mondo disumano”. Andando a ritroso potremmo cogliere radici incerte ma piuttosto ferme. C’è spesso un rifiuto alla base dell’estremo gesto : il rifiuto di un credo esanime che stenta a riconoscere negli atti imposti ed inculcati una folle filosofia di stato. Offrire 5 milioni di euro alla prima “rubacuori”e 2500 alle sue “olgettine”, non può conquistare la scena in cambio di una melodrammatica immortalità.
Risale a ieri l’ultimo aggiornamento del triste record. Ventisei anni, una pistola, un giovane di Meda (Monza e Brianza) che si toglie la vita sparandosi in casa dei genitori. Alla base del folle gesto ancora una volta la crisi economica e la disperazione di chi non sopporta il fallimento. I familiari lo vedevano preoccupato e depresso da tempo, cioè da quando aveva smesso di lavorare come muratore senza più riuscire a trovare una nuova occupazione.
Roberta di sessa
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