Il Napoli dopo la vittoria della coppa Italia batte il Cagliari di Pulga. Le due formazioni si sono affrontate in un match ormai inutile ai fini della classifica per entrambe le formazioni. Gli azzurri ormai certi del terzo posto grazie alla rocambolesca sconfitta della Fiorentina di Montella contro il Sassuolo per quattro a tre. I sardi sono sicuri della salvezza perché hanno dieci punti di vantaggio sul Bologna. La partita in teoria doveva essere una festa per celebrare la conquista della coppa Italia, ma la società ha preferito un semplice giro di campo senza le famose cheerleaders con i loro numeri. I tifosi presenti allo stadio sono stati composti nel festeggiare la quinta coppa nazionale ed esponendo molti striscioni che ricordano il tifoso ferito a Roma, Ciro Esposito. Gli azzurri sono passati in vantaggio al trentatreesimo su rigore. Dries Mertens, che oggi compie ventisette anni, batte il portiere rossoblu. I partenopei dopo il vantaggio continuano a premere al penultimo minuto del primo tempo il raddoppio.
Il difensore Astori pasticcia e rinvia sui piedi di Callejon che, dalla destra in area, centra basso per Pandev che insacca di sinistro in scivolata. Al decimo della ripresa Pandev viene atterrato in area di rigore dal portiere Silvestri, massima punizione ed espulsione per l’estremo difensore. Sul dischetto si presenta il capitano Hamisk che non segna dal due novembre scorso, ma lo slovacco tira sulla traversa. Il gol viene rimandato di pochi minuti. Dzemaili ribatte in rete su una difettosa respinta di Avramov.Domenica undici maggio alle ore venti e quarantacinque gli azzurri affronteranno a Genova la Sampdoria di Sinisa Mihajlovic. In tribuna saranno presenti la moglie del compianto Boskov Jelena e la figlia Aleksandra. Sui fatti accaduti purtroppo il tre maggio alla finale di coppa Italia la stampa come al solito quando si tratta del Napoli o della città ci va giù duro. Una ondata di ipocrisia e giustizialismo ipocrita pervade il paese in questi giorni. Come al solito adesso si chiedono pene severe e di tenere lontano i facinorosi dagli stadi. In molti chiedono di applicare le stesse regole che sono state adottate in Inghilterra. Tutti dimenticano che gli stadi furono ricostruiti tutti, con celle negli stessi impianti e senza dimenticare che questi sono di proprietà degli stessi club. Nel nostro paese i nostri stadi sono vecchi, rotti e non di proprietà dei club. In molti poi fanno finta di non sapere che in Inghilterra i tifosi, i cosiddetti hooligans si scontrano ancora ma si danno appuntamento nelle periferie delle città non certo allo stadio, dato che sanno benissimo che verrebbero chiusi in cella per anni. In una nazione dove vengono candidati non proprio santi, raccomandazioni,malasanità e lavoro nero perché stupirsi che nel nostro paese il calcio non sia un’oasi felice?
Ciro Florio
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