Tra anteprime, concorsi, mostre fotografiche e incontri con gli autori e i protagonisti del cinema italiano contemporaneo, si è chiuso ieri il tredicesimo Napoli Film Festival, l’ormai tradizionale rassegna cinematografica organizzata dall’associazione NapoliCinema che come di consueto si è svolta a Castel Sant’Elmo, la fortezza medievale che domina dall’alto la città, e che anche quest’anno ha aperto le sue porte accogliendo tanti napoletani appassionati di cinema. Nonostante lo spostamento al periodo autunnale, la tredicesima edizione del festival napoletano si chiude con un bilancio più che soddisfacente. In sei giorni oltre 100 proiezioni tra lungometraggi, corti e documentari e 9mila spettatori presenti. In auditorium il pubblico ha potuto riscoprire sul grande schermo i capolavori del maestro Tarkovskij in una retrospettiva che ha animato le sei serate del festival con nove capolavori del cineasta russo tra cui Sacrificio, l’ultimo film praticamente inedito in Italia.
Non solo cinema ma anche tante star. Anche quest’anno tra le iniziative più attese c’è stata quella degli “Incontri ravvicinati”. Ogni sera, alle 21, grandi stelle del cinema italiano si sono raccontate a tu per tu con il pubblico, nella nuova apprezzata formula della conversazione sui film scelti dall’ospite di turno per raccontare il proprio percorso di formazione e il proprio amore per il cinema. Sul palco della rassegna napoletana si sono alternati nel corso delle sei serate: Lino Banfi, Alessandro Siani, Paolo Virzì, Aurelio De Laurentiis, Giorgio Faletti, Filippo Timi, e Paolo Sorrentino reduce dall’avventura americana con This must be the place. Grandi ospiti anche per le lezioni di cinema agli studenti universitari del Suor Orsola Benincasa: a fare da docente per un giorno sono stati Maurizio Nichetti, Vincenzo Terracciano, Gipi, Staino e Cecilia Mangini.
Ma veniamo ai premi di questa tredicesima edizione del Napoli Film Festival. Il film israeliano diretto da Leon Prudovsky, A cinque ore da Parigi, vince il concorso Europa-Mediterraneo per quelle chicche delle cinematografie del mediterraneo e dei paesi dell’est che hanno poco spazio distributivo in Italia; Nella sezione Schermo Napoli, ormai una vetrina imprescindibile offerta ai talenti del cinema napoletano, vince il documentario di Gaetano Di Vaio, Il loro Natale, sulle estenuanti attese delle donne per vedere i loro mariti rinchiusi nel carcere di Poggioreale. Sempre nella sezione di concorso Schermo Napoli riservata ai cortometraggi, il vincitore scelto dalla giuria composta da Giuseppe Borrone (critico e direttore del festival “A Corto di Donne”), Gennaro Maria Cedrangolo (direttore artistico del festival “Corto Nero”) e Antonella Stefanucci (attrice) è stato La Colpa, film incentrato sul pregiudizio razziale diretto da Francesco Prisco, con Gianmarco Tognazzi e Teresa Saponangelo. Per il concorso Schermo Napoli Scuola, riservato alle scuole secondarie della Campania, ha vinto il Liceo Scientifico Emilio Segrè di Marano con Non è mai troppo tardi, di Salvatore Li Gatti. Da questa edizione, poi, Il Napoli Film Festival ha aperto ad un’altra forma d’arte molto vicina al cinema, la fotografia con il nuovo concorso lanciato dal titolo FotoGrammi. Professionisti, ma anche semplici appassionati dell’obiettivo si sono cimentati in una rilettura in immagini di una pellicola cinematografica. A vincere è stata Assunta D’Urzo con la foto Ferie d’agosto, ispirata al film Respiro di Emanuele Crialese, che come ben sappiamo è stato scelto per rappresentare l’Italia all’Oscar con il suo nuovo film Terraferma. L’appuntamento con la XIV edizione del Napoli Film Festival è per l’autunno del 2012.
Enrica Raia
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