Sarà un festival “diffuso” e radicato nel territorio partenopeo. E’ questa la principale novità del Napoli Film Festival che ha inaugurato ieri 24 settembre la sua quattordicesima edizione. La rassegna cinematografica diretta da Davide Azzolini e Mario Violini pur mantenendo il proprio centro pulsante tra le mura di Castel Sant’Elmo, coinvolgerà infatti altri luoghi simbolo della cultura cittadina come l’Istituto di Cultura Francese Grenoble, il Pan e l’Accademia di Belle Arti, che dal 24 al 29 settembre ospiteranno le proiezioni del concorso Schermo Napoli e del concorso Europa-Mediterraneo. Il passaggio di testimone tra la prima e la seconda parte della kermesse avverrà il 29 settembre – in concomitanza con il grande evento Vomero Notte -, con il ritorno alla storica location di Castel Sant’Elmo dove il Napoli Film Festival proseguirà il suo percorso fino alla serata finale del 3 ottobre con le mostra FOTOgrammi (dedicata quest’anno a sei capolavori del cinema italiano che compiono 50 anni (Le quattro giornate di Napoli di Nanni Loy, Il sorpasso di Dino Risi, Anni Ruggenti di Luigi Zampa, Cronaca Familiare di Valerio Zurlino, Mamma Roma di Pier Paolo Pasolini e L’eclisse di Michelangelo Antonioni), le retrospettive, i convegni, le lezioni di cinema e l’attesissima sezione degli “Incontri Ravvicinati” con un trittico d’incontri che vedrà avvicendarsi sul palco dell’Auditorium Maurizio Casagrande (30 settembre), Renzo Arbore (1 ottobre) e il maestro del cinema erotico Tinto Brass (2 ottobre) che si racconterà al pubblico napoletano presentando uno dei suoi film più politici, “L’urlo”, del 1970.
“Uno sguardo al passato sulla strada che va veloce verso il futuro” è il duplice filo seguito da questa edizione che avvicinerà gli appassionati di cinema napoletani non solo ai vecchi capolavori della cinematografia, ma anche alle nuove leve desiderose di farsi conoscere per la prima volta dal pubblico. Ed è proprio a questi registi in erba che è dedicato il concorso “Schermo Napoli” diviso, come di consueto, tra le sezioni cortometraggi, documentari e scuola. Quest’anno il concorso esce dal Castello per allargarsi, come abbiamo anticipato poc’anzi, ad altre tre prestigiose location partenopee, ognuna delle quali ne ospiterà una sezione. Al Palazzo delle Arti (in Via dei Mille 60) saranno proiettati, due al giorno dalle 17.00, i documentari, mentre l’Accademia di Belle Arti, all’interno del Teatro “Antonio Niccolini” (Via Bellini 36), ospiterà invece 33 cortometraggi di giovani filmaker campani (sei-sette al giorno a partire dalle 17.30), selezionati dagli organizzatori per la sezione “Corti”, tra i quali segnaliamo lo spot del Napoli Pride 2012 di Egidio Ferrara (giovedì 27). L’Istituto Grenoble (via Crispi 86, Napoli), infine, accoglierà nella mattinata di mercoledì 26 e giovedì 27 settembre, i lavori realizzati rispettivamente dagli alunni di otto scuole elementari e di sei istituti superiori campani. E sempre per i più giovani, tornano anche quest’anno le lezioni della sezione “Parole di Cinema”, coordinata come sempre dal professore Augusto Sainati dell’Università Suor Orsola Benincasa: ogni mattina gli studenti potranno partecipare a lezioni di cinema tenute da docenti di primo piano. Ad aprire il ciclo sarà il 28 settembre Renato Carpentieri che incentrerà la sua lezione (al Grenoble) sul film di Gianni Amelio “Porte aperte”. Seguiranno il musicista Enzo Gragnaniello, lo sceneggiatore e regista Ivan Cotroneo, i musicisti Pietra Montecorvino e Peppe Servillo, e il regista francese Paul Vecchiali (tutti a Castel Sant’Elmo).
E proprio all’ottantaduenne regista francese, tra i protagonisti della nouvelle vague e poi del cinema indipendente transalpino con film come “Corpo al cuore” e “Once more”, sarà uno dei protagonisti dell’ampia finestra riservata dal Napoli Film Festival al cinema d’oltralpe. Saranno infatti mostrate al pubblico partenopeo dodici pellicole firmate da Vecchiali, delle quali ben nove inedite in Italia, ma soprattutto verrà proiettata, in anteprima mondiale, il 30 settembre alle 19.30 a Castel Sant’Elmo, “Retour a Mayerling”, ultimo lavoro del regista corso. La Francia sarà protagonista anche di un’altra retrospettiva dedicata al regista e critico cinematografico d’oltralpe Francois Truffaut, in programma da lunedì a sabato al Grenoble e dal 30 a Castel Sant’Elmo. Un’occasione unica e imperdibile per scoprire o rivedere sul grande schermo dieci capolavori immortali del maestro francese della Nouvelle Vague da “Jules e Jim” (1962), “Gli anni in tasca” (1976) e “Effetto Notte” (1973) fino a “Adele H – Una storia d’amore” (1976), “L’uomo che amava le donne” (1977), “L’amore fugge” (1979) , “L’ultimo metrò” (1980), “La signora della porta accanto” (1981) per chiudersi poi con “Finalmente domenica!” (1983), l’ultimo lungometraggio girato da Truffaut prima della sua morte.
Tra i momenti più attesi di questa quattordicesima edizione il NFF Web Contrast, un concorso cinematografico internazionale di cortometraggi interamente online. Il tema scelto per la prima edizione è la parodia di film famosi. Solo i migliori cinque lavori votati dagli utenti di internet si sfideranno poi sul grande schermo durante il festival. Infine, il grande evento di chiusura del festival al Castello, mercoledì 3 ottobre, sarà la proiezione in anteprima di “Enzo Avitabile Music Life”, il documentario che il regista premio Oscar Jonathan Demme ha dedicato alla musica del musicista partenopeo e presentato con successo alla 69ma Mostra del Cinema di Venezia.
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