Il Napoli è in crisi. La squadra di Mazzarri e lo stesso tecnico, non hanno più alibi ne scuse. Le ultime due gare in ordine di tempo, conclusasi con due pareggi Bologna e Siena, due delle cosidette “piccole”, non lasciano più dubbi. Davvero poco in partite in cui bisognava fare punti, soprattutto se si vuole puntare ai primi posti della classifica. Ne concede alibi la classifica, perchè, se è vero che il campionato è ancora lungo, è anche vero che è consistente anche il distacco in classifica.
Non resta dunque di analizzare le ultime prestazioni e capire cosa non sta girando nella formazione azzurra.
A giudicare dalle ultime prestazioni non sembra essere un problema fisico, visto che la squadra riesce a dare il meglio di se nella parte finale della partita, soprattutto se sotto di un gol. E non sembra essere nemmeno un problema di personalità visto che contro le grandi il Napoli quest’anno non ha mai, o quasi, deluso.
Il problema però, è che per vincere i campionati bisogna fare punti contro le piccole piuttosto che contro le grandi, per la semplice ragione che le piccole sono molte di più. E sono proprio i mancati punti conquistati contro le squadre di centro e bassa classifica, Bologna e Siena, ma anche Parma e Chievo, a certificare che il Napoli è in crisi e a distinguere il cammino degli azzurri in questa stagione da quello dell’anno scorso.
Ma cosa è cambiato dall’anno scorso? Non è cambiato nulla e forse proprio questo è il problema. Il Napoli gioca allo stesso modo da ormai diversi anni, un punto di forza certo ma anche un punto debole visto che l’avversario sa quali precauzioni prendere. Così, ecco che contro quelle squadre a cui va bene anche il pareggio, fare gioco diventa difficile. E’ successo contro il Bologna e contro il Siena, squadre che contro il Napoli hanno optato per la difesa a tre badando bene di bloccare le corsie esterne. Accorgimenti a cui Mazzarri non ha saputo trovare rimedi. Magari sarebbe bastato schierare la squadra con tre punte avanzate, per andare all’uno contro uno, o magari rischiare un Lucarelli un po’ prima degli ultimi minuti, per scavalcare con lanci lunghi il centrocampo avversario.
Oltre a motivi tattici, da segnalare anche un mercato non all’altezza della crescita del team. In difesa si è fatto pochissimo e il reparto difensivo non può contare neanche sul filtro difensivo assicurato l’anno scorso da Gargano e Pazienza. Ora al posto di quest’ultimo c’è Inler, che copre sicuramente meno e purtroppo per gli azzurri, tranne che per alcune parentesi, si è visto pochissimo anche in fase di impostazione del gioco.
Umberto Rennella
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