La settimana scorsa un grave incidente frontale, a Posillipo, tra un giovane a bordo di uno scooter e un automobilista ha tenuto con il fiato sospeso i familiari delle persone coinvolte – ora fuori pericolo, ma ancora in ospedale – e fatto riaprire in città il dibattito sull’emergenza buche. Sembra, infatti, che tra le cause dello scontro, vi sia anche lo storico dissesto del manto stradale cittadino. Gennaro Capodanno, presidente del comitato Valori collinari, ha fondato su facebook un gruppo sull’argomento – “Buche partenopee: Vedi Napoli e poi…cadi!”, che ha subito ottenuto larghi consensi.
Del resto, i napoletani lo sanno bene e da molto tempo: la città è diventata un vero e proprio colabrodo, ma non sembra facile abituarsi ai disagi che ne conseguono né alla vista dei vigili urbani che, di recente, sembrano fungere soprattutto da tappabuchi per segnalare, con le loro auto in sosta, pericolose voragini da evitare. Tuttavia, sembra che questa volta anche le istituzioni preposte inizino a preoccuparsi della faccenda
Causa di incidenti, autovetture in rovina e – diciamolo – acuto stress per gli utenti della strada, il dissesto del manto stradale di Napoli, che, da anni, affligge la città sembra preoccupare – finalmente – anche la Procura. È stata, infatti, avviata, dall’estate del 2010, un’indagine sulle buche stradali a Napoli e sugli incidenti occorsi a numerosi cittadini per l’incauto incontro/scontro con uno dei tanti fossi disseminati in città.
La PM Stefania Buda della sezione “reati contro la pubblica amministrazione” e il procuratore aggiunto Francesco Greco, titolari dell’inchiesta sul dissesto del manto stradale di Napoli, hanno raccolto ed analizzato la gran quantità di esposti e richieste di risarcimento provenienti dai cittadini e, successivamente, ascoltato, in qualità di persona informata sui fatti, l’assessore alla viabilità del comune di Napoli Anna Donati, in merito alla spesa di circa 10milioni di euro causata dai danni direttamente o indirettamente provocati dalle buche stradali: sembra, infatti, che il denaro pubblico che il comune spende per risarcire i cittadini incorsi in incidenti, basterebbe a rifare l’intero manto stradale cittadino.
La Donati, che ha dichiarato quanto emerso dal colloquio con gli inquirenti – “ho rappresentato le azioni concrete messe in campo da questa amministrazione per contrastare il degrado del manto stradale accumulato ed ereditato da anni di deficit e mancata manutenzione” – ha esibito i documenti relativi agli interventi di manutenzione operati negli ultimi due anni oltre ai progetti futuri che il comune intende realizzare per porre fine a questa penosa situazione.
Sembra che i PM siano intenzionati a verificare eventuali responsabilità dell’amministrazione comunale per le condizioni in cui versa il manto stradale di Napoli. Sotto accusa, infatti, è finita la manutenzione delle strade cittadine, in particolare gli interventi di riparazione effettuati sull’onda dell’emergenza – quelli che, per intenderci, servono a tappare le voragini prima che qualcuno ci sprofondi dentro – allo scopo di valutarne tempi e costi oltre alla qualità dei materiali utilizzati, probabilmente ritenuti scadenti visto il continuo ripresentarsi delle suddette emergenze con le prime piogge invernali.
Sara Di Somma
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