Arresti domiciliari per il comandante della Costa Concordia Francesco Schettino. Lo ha deciso il Gip di Grosseto, Valeria Montesarchio che non ha quindi convalidato il fermo in carcere disposto dalla procura sabato scorso per le accuse di omicidio colposo plurimo, naufragio e abbandono della nave. “Non capisco il provvedimento del Giudice per le indagini preliminari. Sono curioso di leggere le motivazioni”, ha commentato il procuratore di Grosseto Francesco Verrusio. “Voglio capire perchè da un lato non ha convalidato il fermo ritenendo che non ci fossero gli estremi, mentre dall’altro lato ha applicato comunque una misura cautelare, anche se è quella dei domiciliari”.
Durante l’interrogatorio di garanzia avvenuto nel pomeriggio, Francesco Schettino ha ammesso di essere al comando della nave al momento dell’impatto e si è difeso spiegando che “dopo l’urto la nave aveva un’inclinazione di 90 gradi e non poteva quindi risalire a bordo”. In ogni caso, comunque, la posizione del comandante resta gravissima, soprattutto alla luce delle inquietanti telefonate avute durante il naufragio, con il comandante della capitaneria di porto di Livorno Gregorio De Falco. Conversazioni in cui il comandante De Falco con voce autoritaria ordina invano a Schettino di risalire a bordo.
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