A 30 anni dalla morte dell’ex beatle (ucciso a New York l’8 dicembre del 1980 da Mark Chapman) e ad un anno circa di distanza dal suo passaggio al 27esimo Torino Film Festival è uscito nelle sale italiane Nowhere Boy. Ma sgombriamo subito il campo da ogni equivoco. Nowhere Boy non è un film sui fab4. No.
Nowhere Boy sceglie consapevolmente di spostare l’attenzione su tutt’altro, sulla vita di John Lennon molto prima che diventasse John Lennon, la leggenda. L’artefice di questo ritratto inedito di uno dei miti musicali più osannati del novecento, è l’esordiente regista britannica Sam Taylor-Wood che si cimenta nell’impresa di confezionare un intero film sulla vita di Lennon, senza mai, nemmeno una volta, nominare i Beatles.
Traendo spunto dal libro Imagine: Growing up with my brother John Lennon (scritto dalla sorellastra di John, Julia Baird ed edito in Italia da Giulio Perrone) il film racconta le tappe cruciali della crescita umana e artistica di un indisciplinato e sensibile 15enne di Liverpool, con una complicata situazione familiare alle spalle ma destinato a fare la storia della musica. Non c’è però alcuna traccia di mitizzazione in questo racconto, solo la tormentata storia di formazione e affermazione di un ragazzo cresciuto diviso tra l’affetto di due donne: la rigida e autoritaria zia Mimi (Kristin Scott Thomas), colei lo ha cresciuto dall’età di cinque anni e la solare e briosa Julia (Anne-Marie Duff), la madre naturale assente, con cui il ribelle John (interpretato dalla stella in ascesa Aaron Johnson) riallaccerà i rapporti solo a quindici anni. L’incontro tra i due è fonte della folgorazione del ragazzo sulla via del rock’n’roll. Sarà Julia con il suo entusiasmo, a spingere il giovane John ad ascoltare Elvis nonché ad insegnargli a suonare il banjo.
Significativo uno scambio di battute tra i due. “Perché Dio non mi ha fatto Elvis?” chiede John alla madre. La risposta della donna è più che un’intuizione: “Perché ti ha destinato ad essere John Lennon”. Nella musica il giovane John ritroverà quella serenità che il rapporto conflittuale con le donne della sua vita gli aveva tolto. E sarà sempre la musica a salvarlo quando Julia muore in un incidente stradale perché nel frattempo John ha conosciuto Paul (McCartney) e George (Harrison). E con i Querryman parte alla volta di Amburgo, dove il mito dei Beatles diviene realtà sulle note appena accennate di Mother.
Enrica Raia
Riproduzione Riservata ®