“Cosa fa Federica Pellegrini quando non nuota?”. Recita questo una nota pubblicità che vede come protagonista la nuotatrice più famosa d’Italia. Uno spot che ha avuto un discreto successo, complice anche la presa del personaggio. E di fatto, delle vicende della Pellegrini lontano dall’acqua si è parlato parecchio. “Si allena” continuava il solito spot, ma tutti hanno notato come la nuotatrice abbia trovato anche il tempo di partecipare a serate mondane e altro. Non basta questo a spiegare e di certo non è questo il motivo, del flop della nuotatrice azzurra, attesissima da appassionati di nuoto e non solo. D’altronde la notorietà fa proprio questo, amplifica. Lo fa con i successi, ancor di più con le sconfitte.
“Bisogna sempre crederci, ma come ho detto non siamo brillanti, non c’è proprio la forma. Pensavo di nuotare meno, ma non ne avevo proprio. Ci sta” ha dichiarato la Pellegrini alla fine della finale dei 200 stile libero, gara che l’ha vista piazzarsi al quinto posto e riconsegnare così la medaglia d’oro, conquistata 4 anni fa, all’americana Allison Schmitt che ha stravinto la finale stabilendo anche il nuovo record olimpico. La statunitense ha fermato le lancette su 1’53″81, nuovo record olimpico, davanti alla francese Camille Muffat (1’55″58) e l’australiana Bronte Barratt (1’55″81). Insomma, per vincere Federica avrebbe dovuto andare a mille.
Così non è stato e ora, risultati alla mano, il quinto posto nei 200 stile libero ma anche lo stesso piazzamento nei 400, la domanda “Cosa fa Federica Pellegrini quando non nuota?” torna prepotentemente in testa. Questo perché con l’inizio delle olimpiadi tutti, più che chiedersi cosa facesse la Pellegrini lontano dalla piscina hanno cominciato ad interessarsi su quali fossero le prestazioni e i piazzamenti della campionessa italiana. E non c’è dubbio che questi ultimi sono anche il frutto di quanto fatto nell’avvicinamento all’importante appuntamento olimpico. E allora la domanda viene spontanea? Può darsi che le vicende extra sportive abbiano quantomeno distratto la Pellegrini e i nostri campioni del nuoto? Sarebbe umano e non sarebbe la prima volta che ad uno sportivo capita questo.
Qualcosa di sbagliato c’è stato e ha riguardato non solo la Pellegrini ma tutti i nuotatori azzurri. Ad ammetterlo è stato anche Filippo Magnini, fuori alle batterie dei 100 insieme a Dotto. “La velocità ha cannato completamente la preparazione olimpica. Da gennaio tutti male, serve una resa dei conti. So di aver dato tutto, ma in gara non rendiamo, è un peccato presentarsi a un’Olimpiade così” ha spiegato Magnini a fine gara per poi chiarire su twitter: “Purtroppo io ho solo detto: abbiamo sbagliato tutti, io, Claudio (Rossetto, ndr), il preparatore, i fisico, la nazionale. Quando si perde bisogna unirsi per ripartire“.
Gli ha fatto eco Dotto: “Io ho avuto i miei problemi fisici e non voglio cercare scuse. Però il gruppo era molto vasto e forse non siamo riusciti a organizzarci al meglio. Io ho una struttura fisica ed esigenze molto diverse da Magnini e Santucci, per non parlare di Federica. Ci voleva un lavoro più mirato. Brutta stagione, le difficoltà fanno crescere”.
Già perché Dotto, Magnini, Santucci e Pellegrini si allenano insieme a Roma sotto la guida di Claudio Rossetto, da sempre tecnico di Magnini. Che il problema sia stato proprio questo?
“Siamo andati in difficoltà perché abbiamo cercato di rischiare al massimo, per raschiare quello che avevamo. Rischiare significa portare i ragazzi al limite, ma a volte si può andare oltre e mettere il piede nel posto sbagliato“. Così il tecnico della velocità azzurra del nuoto, Claudio Rossetto, illustra così il flop dell’Italia della piscina dopo la dura presa di posizione di Magnini e prima della nuova prova deludente della Pellegrini. Lei che, arrivata nel gruppo, ha catalizzato l’attenzione. “Problemi nel gruppo non ne ha creati – ha spiegato l’allenatore – un aggravio di lavoro per me sì. Lei necessita di attenzione e concentrazione, e questo un pò può avere inciso. Ma quando si rischia, ripeto, si può andare oltre“.
Tra tante voci per il momento c’è una sola certezza: qualcosa non è andato. Bisognerà capire cosa e ripartire.
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