70 e non sentirli: Sir Paul McCartney
“When I’m Sixty Four“, cantava sornione Paul McCartney in quello che fu il capolavoro di un’epoca, di quasi mezzo secolo musicale: Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band. I celebri sessantaquattro anni sono passati in un soffio, e siamo arrivati a settanta. Settanta candeline ieri, 18 Giugno, per Sir James Paul McCartney from Liverpool, una vita nel segno dei Beatles. Una vita nel segno della Musica Pop/Rock (e non solo), che ha creato un solco fra ciò che non era e ciò che è stato, influenze attuali comprese.
Per l’occasione ci siamo concessi una tazza di thè (freddo) con il massimo esponente campano del Maccartanesimo, il nostro Direttore Marco Branca, co-fondatore della Tribute Band Ufficiale Campana The Beatall.
Allora Direttore, 70 anni. La voglia di vivere la vita, mettersi in discussione artisticamente anzichè rinchiudersi in una prigione dorata: come si spiega?
Paul McCartney è la musica, l’essenza della melodia e del romanticismo musicale. Intendiamoci: con ciò non voglio dire che le sue canzoni sono solo dolci nenie, ci sono pezzi che farebbero saltare sulla sedia i più grandi rockettari o metallari. Con “essenza della musica e del romanticismo musicale” voglio intendere il vortice di sentimenti che ti assale quando ascolti una sua canzone, quando senti la sua voce e le note del suo basso risuonare a gran volume. Un fanciullo spensierato che insieme a John, George e Ringo ha cambiato la storia. Ed è proprio la sua spensieratezza che gli consente ancor oggi di vivere al massimo mettendosi ancora in gioco e di renderlo “l’eterno ragazzo”.
Come giudichi gli ultimi lavori di Sir Paul?
Ciò che mi viene subito in mente è l’ultimissimo lavoro dell’ex beatle: Kisses on the Bottom. Un album sopraffino, di una classe unica, in cui il bassista di Liverpool dimostra che qualsiasi cosa lui tocchi diventa oro. I pezzi sono perlopiù cover registrate in una sorta di chiave jazz swing moderno, il risultato è assolutamente ottimale. L’unica nota particolare dell’album è che canta soltanto, lasciando ai tecnici l’esecuzione dei brani. Sua soltanto una chitarra acustica.
Estendendo invece il discorso ai suoi lavori da solista, posso affermare che McCartney I, Tug of war e Flaming Pie sono i suoi assoluti capolavori, qualcuno potrà dissentire, ma si sa, quando si parla di musica non c’è mai un’opinione assoluta.
Iniziative benefiche, vegetarianesimo e attivismo sociale, quanto e cosa ha saputo dare McCartney al di là della musica?
In realtà Paul, come tutte le persone di buon cuore che sono arrivate dalle stalle alle stelle, si è mosso per far qualcosa. Probabilmente, in questo senso, colui che ha fatto di più tra i quattro Beatles è stato proprio George Harrison che silentemente ha portato le sue iniziative avanti costruendo ospedali un po’ dappertutto in Romania e cercando di aiutare il Bangladesh (posto a cui era molto legato) in tutti i modi.
Per quanto riguarda il vegetarianesimo posso raccontare un episodio al riguardo.
Linda Eastman (sua ex moglie morta di cancro) era un’attiva assertrice del vegetarianesimo tant’è che provò a convincere in tutti i modi il suo consorte a perseguire quella strada. Ed un giorno mentre Paul mangiava della tenerissima carne di coniglio, fuori dalla sua finestra passò saltellando proprio un coniglietto che felice correva per le terre della sua casa in campagna. E così di punto in bianco, Sir Paul si convertì.
Dopo le date del 2011 di Bologna e Milano, si torna a parlare dell’ On The Run Tour qui a Napoli: quali sono le ultime novità per i lettori de La Rosa Nera?
Le ultime notizie parlano del sindaco De Magistris che sta cercando sponsor per poter dare ancora più lustro alla città partenopea invitando Paul McCartney a suonare in Piazza del Plebiscito. Già in passato si era parlato di un’idea analoga ai tempi della Iervolino, ma poi o perché la giunta cadde o perché si disse che i decibel utilizzati da McCartney durante i suoi concerti erano troppo alti, non se ne fece più nulla. Si spera che dopo 21 anni sia giunto finalmente il momento di riavere LA MUSICA nella città del sole.
Facciamo gli auguri a Paul per dieci miliardi di questi giorni..e oltre
Marco Della Gatta
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