Polemica sui gay nel calcio: lo scivolone di Cassano

Alessandro Cecchi Paone

Con le sue dichiarazioni sulla presunta omosessualità di alcuni calciatori all’interno della formazione della nazionale azzurra, Alessandro Cecchi Paone è riuscito a seminare il panico anche nel mondo del calcio. Il giornalista ha infatti dichiarato ai conduttori di la Zanzara di Radio 24, Giuseppe Cruciani e David Parenzo di aver avuto “una relazione con uno di questa nazionale” e a quanto pare il fortunato ragazzo gli avrebbe confidato il nome di un altro calciatore omosessuale. E così siamo già a due, ma non è finita qui. Secondo il suo parere, fra i 23 calciatori di Prandelli ci sarebbero due gay, un bisessuale e tre metrosexual. Gli altri “sani eterosessuali simpaticamente e normalmente rozzi”. Ma ormai siamo abituati a questo tipo di rivelazioni da parte del giornalista, soprattutto se di recente (non a caso) ha dedicato un libro all’argomento “gay nel mondo dello sport”, insomma, se ne doveva parlare!

Ma la polemica è scoppiata quando Antonio Cassano ha deciso di rispondere alle dichiarazioni di Cecchi Paone con un commento non proprio felice: “Froci in Nazionale? Problemi loro. Mi auguro che non ci siano. Ma sono questioni loro. Me la cavo così, sennò sai gli attacchi da tutte le parti”. Ma a quanto pare, questa dichiarazione esplicitamente omofoba, non è riuscita a cavarsela, scatendando l’ira di associazioni e politici. Per Cecchi Paone però l’offesa non è dovuta all’espressione “frocio” usata da Cassano, quanto dal fatto che si augura che non ce ne siano. E Cecchi Paone replica: “E’ una cosa grave, sulla quale non mollo. Cassano rappresenta in questo momento l’Italia e non puo’ uscirsene in quel modo. Noi non siamo discriminatori, tolleranti e sorridenti: ho gia’ replicato a Grillini ed al Codacons, Cassano deve giocare e farci vincere insieme ai suoi colleghi gay. Deve imparare che più si è diversi in un gruppo di lavoro, più si gioca meglio, si vince e si ottengono risultati”.

Perché Tiziano Ferro fa outing e i calciatori no? Perché i calciatori hanno nello spogliatoio gente come Cassano, come Lippi, Moggi o Rivera, che hanno detto cose spaventose sui gay del calcio, consigliandogli  di andarsene o di stare zitti. Questo e’ il segno dell’inciviltà profonda del calcio, che è lo specchio di una parte incivile della nostra società. Il mondo del calcio non  può essere escluso dall’omosessualità, sarebbe stupido pensarlo. Ma questa non è altro che una polemica praticamente senza senso che ora metterà a disagio la nazionale italiana, che dovrà rispondere a domande di questo genere, invece di concentrarsi sul lavoro di squadra.

Di sicuro la maggior parte di noi è d’accordo con Cesare Prandelli, sorpreso dal grande baccano scaturito dalle sue dichiarazioni sull’omofobia nella prefazione del libro di Alessandro Cecchi Paone e Flavio Pagano dedicato all’omosessualità nel mondo del calcio: “Mi stupisce quanto fa clamore una notizia che non dovrebbe essere notizia. Quando uno parla d’amore, quando si parla di sentimenti, ogni persona deve avere il diritto di amare chi vuole. Il mondo del calcio non è fuori dalla società, non è fuori dal mondo, ma è nel mondo, quindi quello che ho detto su certi argomenti, rientra nella normalità.  Quando c’è sentimento, quando c’è amore, non bisogna avere paura dei propri sentimenti e bisogna rispettare ogni forma d’amore”.

Rey Brembilla

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