Si sa , prima o poi l’ “Età della ragione” arriva per tutti. Mi sovviene il titolo dell’omonimo, meraviglioso, libro scritto di Sartre “Che cos’è esistere? Bersi senza sete” citava. Jean Paul, scrittore di parole profonde nonostante un alone di costante leggerezza, caratteristiche tipiche dell’adolescenza di chi, alla soglia della maturità inizia ad affacciarsi sul mondo con un misto d’entusiasmo e paura. “Niente sarà più come prima” , “Ormai sei adulto” “Da oggi sarai legalmente responsabile delle tue azioni“, tutte frasi che ci siamo sentiti dire poco prima del nostro diciottesimo compleanno, la data che s’attende con la sensazione che prima o poi davvero tutto cambierà.
Cosa puo’ esserci di meglio che non festeggiare questo genetliaco con tutti i crismi, invitando amici, i parenti; la ragazzina ed il ragazzo che ci riempiono i pensieri potrebbero sicuremente presentarsi alla porta facendoci battere il cuore ed essere felici di aver indossato il vestito più bello della festa e poi mamma e papà, loro che ci sono sempre stati accanto e che decidono di supportare le spese per la sera del dì di festa, si , i genitori che per rendere questo sacro giorno imperituro nella memoria collettiva chiamano il migliore fotografo a scalfire la data non solo nella memoria fisica e fotografica ma anche in quella RAM ed eccoci, moderni come non mai a pagare il più trash fra tutti i paparazzi per girare il magico video del PREDICIOTTESIMO.
Provate a digitarlo ovunque “PREDICIOTTESIMO” sarete bombardati da video sensuali di giovani donne e giovani uomini che si strusciano contro pali, mangiano banane ammiccando, corrono lungo campi in fiore per poi fermarsi , sorridere alla cam e nascondersi dietro l’angolo di un castello fatiscente, rotoli di grasso, calze, gonne, leggins, pantaloni a vita bassa, mutandoni in vista, scarpe fluorescenti, occhiali da bancarella, cerette, abbronzature da lampada, cappellini hip hop, spille, accessori all’ultimo grido e cineserie varie. Piani lunghi , quinte, primi piani, piani alla Leone ; roba da far impallidire David Lynch, la quintessenza del marciume e della fetenzia della società italiana, luogo che ha perso ogni grazia, terra in cui se non compari in tv o sul web non sei nessuno, terra di “Uomini & Donne” , tronisti e zitelle, veline ed escort che hanno stravolto le coscienze di una intera generazione.
La’ dove avrebbe dovuto trionfare la ragione ha vinto la squallida e viscida pelle, la superficie e non ce ne voglia il sopracitato Sartre che a buona ragione scrisse anche un altro testo : “La nausea”.
Fiorella fiorellaq Quarto
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