Questa settimana ci occupiamo di ambiente. Varie sono state le discussioni di questi giorni e hanno toccato molti ambiti in tema di ambiente. Dopo aver dichiarato lo stato di emergenza per la tragedia all’isola del Giglio, il ministro dell’Ambiente Corrado Clini nel corso del Sustainability day ha siglato con Pirelli l’accordo volontario per ridurre l’impatto sul clima derivante dalle attività relative alla produzione e all’impiego dei propri pneumatici. Il Gruppo Pirelli nel presentare il piano industriale 2012-2014 ha sottolineato l’importanza di una green , che consiste nel tagliare di oltre il 50% l’impiego di acqua e del 15% le emissioni di anidride carbonica entro il 2015.
Secondo il Presidente Pirelli, Marco Provera, le tecnologie necessarie per essere “sostenibili” rappresentano un vantaggio competitivo e un’opportunità per diffondere un nuovo modello di crescita. Parlare di sostenibilità oggi significa parlare innanzitutto di tecnologie che permettono di migliorare costantemente la qualità della vita. La ‘vecchia’ Europa non può competere con i Paesi emergenti dal punto di vista dei costi di produzione e della domanda interna, ma una delle cose in grado di garantirci un futuro è senza dubbio quella di essere molto più avanti nella ricerca di un modello industriale di crescita sostenibile. In questo senso l’Italia e l’Europa hanno sviluppato eccellenze che esportano in tutto il mondo.
Inoltre il ministro ha presenziato anche al convegno L’auto elettrica ama il green a Milano.
L’auto elettrica sta diventando un prodotto significativo, anche se di nicchia, per i sistemi urbani. Ci sono grandi case automobilistiche europee che stanno investendo su questo.
Se da qui al 2020, per ogni cinque nuove auto ce ne fosse una elettrica, l’Italia si troverebbe con una flotta composta per il 10% da vetture che non emettono smog o gas serra, ottenendo un risparmio di oltre 5 miliardi di litri di benzina (oggi il consumo annuale di benzina si aggira attorno ai 13 miliardi di litri).
E se la nuova flotta di auto con la spina fosse alimentata con le rinnovabili invece che da centrali tradizionali, il nostro Paese abbatterebbe le emissioni di gas serra di quasi sei milioni di tonnellate, l’1,1% del totale nazionale.
Novità anche per le rinnovabili. L’obiettivo è anche quello di favorire, con il nuovo meccanismo incentivante, le aziende italiane ed europee.
Giusy De Angelis
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