Credo che dopo il consiglio dei ministri di giovedi avremo qualche chiarezza in più sul prosieguo di questo cammino ultimo del governo.
E’ chiaro ormai che c’è guerra aperta tra il divino Giulio e il sempre più rintronato Cavaliere che ormai non sa più che pesci prendere. Lo hanno mollato un po tutti financhè le ministre un tempo molto intime e collaborative.
Il clima politico è diventato veramente torbido. Nella riunione di giovedi il ministro Giulio Tremonti porterà i temi ormai noti: la manovra di 45 miliardi; la bozza della legge delega sul fisco; la nomina del governatore della Banca d’Italia. Non credo che stavolta passerà la solita delega in bianco che Giulio riempirà alla sua maniera. Pensiamo a quanto accaduto in questi giorni, alla strana sortita di Crosetto, ex responsabile economico di Forza Italia, uomo di fiducia di Silvio Berlusconi: «La manovra del ministro Tremonti è roba da psichiatria». Il portavoce del presidente del Consiglio dice che si è trattato di «un’uscita a titolo personale». E’ come dire che esiste la befana!
La verità è quella che ormai tutti sanno, anche nel Pdl che Berlusconi conta sempre meno sta diventando come il due della briscola. Alterna dichiarazioni confuse a comportamenti sempre più labili ed ondeggianti.
Oggi, prima del Consiglio dei ministri, è stata convocata una riunione della maggioranza e, il Pdl e la Lega, con il contorno di Scilipoti, hanno finalmente scoperto la collegialità, nel tentativo maldestro di cambiare le carte in tavola.Sulla cosiddetta riforma fiscale c’è silenzio. Sia chiaro, il paese è con le spalle al muro, e ieri è stato toccato un nuovo record per lo spread tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi: la differenza tra i due andamenti si attesta a 222 punti base, otto in più rispetto a venerdì. Nuovo record. Ed è con le spalle al muro sul terreno sociale: non c’è sviluppo economico e le nuove generazioni sembrano tagliate fuori dai processi produttivi.La responsabilità di questa situazione va ricercata in un fatto incontrovertibile: il governo racimola la fiducia alle Camere, ma non ha forza politica per governare. La guerriglia all’interno della maggioranza coinvolge interessi generali, come quelli che emergono nella Napoli ancora sepolta dai rifiuti. Tutto si svolge solo sul terreno del potere tra persone e gruppi violentemente contrapposti. Anche la nomina del nuovo governatore della Banca d’Italia è giocata su questo terreno. E vi partecipano attivamente anche gruppi editoriali e persone che non sono nella maggioranza.Per fortuna la cosiddetta P4 di Bisignani non è in grado di mobilitarsi, ma altre lobbies, meno chiassose e più potenti, sono, come in altre occasioni, in campo ed operano.
Ormai anche i giornali i destra parlano di un partito balcanize la stessa Lega non è da meno. Il problema però riguarda tutti. Una maggioranza e un governo balcanizzati possono governare un paese in crisi che ha bisogno di una guida forte e autorevole? Una risposta seria dovrebbe darla non solo l’opposizione, ma coloro che nella maggioranza sono ancora in grado di dire la verità a se stessi e al paese. Allora tutti insieme per una nuova legge elettorale e poi il voto sperando che la sorte ci aiuti.
Vincenzo Branca
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