C’è il calcio e ci sono quelli… che il calcio. Il titolo della nota trasmissione in onda sulla Rai, ormai dal lontano 1993, rimanda a quell’universo di persone, spesso tifosi ma non solo, che in qualche modo orbitano intorno al mondo del pallone. Tanto per fare un esempio cinematografico, stiamo parlando di quel mondo così ben raccontato nel film “Al bar dello sport” dove un superbo Lino Banfi, spalleggiato dall’ancor più bravo Gerry Calà, cerca di nascondere la vincita miliardaria al totocalcio agli amici del bar. Quei personaggi, tra il reale e la fantasia e il serio e il faceto, si potevano incontrare anche in Tv nei primi anni della storica trasmissione. “Quelli che … il calcio” in onda su Rai 2, in concomitanza con le partite della domenica pomeriggio, si trova ora ad una nuova svolta. Un primo cambiamento, che dal punto di vista squisitamente sportivo non ha portato a niente di buono, si è avuto nel 2001, quando la conduzione passò dalle mani di Fabio Fazio, che ne era stato al timone fin dal 1993, a quelle di Simona Ventura. Ora quest’ultima è passata a Sky, dove condurrà X- Factor e alla conduzione del programma della domenica pomeriggio è stata chiamata Victoria Cabello. Si dirà: perché tanta importanza ad una trasmissione sportiva, seppur di successo? La risposta è semplice ed è racchiusa tutta nell’importanza di un racconto ben fatto. Una storia è bella quando è bella ma anche quando è raccontata bene. E il calcio è bello anche grazie ai grandissimi narratori che lo hanno raccontato nel corso dei decenni. Si pensi ai radiocronisti che ci facevano immaginare i gol quando non c’erano le immagini: quelli sudamericani con le loro urla o i radiocronisti italiani inventori di frasi che sono rimaste nell’immaginario collettivo come “clamoroso al Cibali” o la famosa “zona Cesarini”. Un esempio molto più vicino nel tempo è la frase del telecronista Caressa ai mondiali tedeschi vinti dall’Italia. “Chiudete le valigie amici, si va a Berlino” disse dopo la vittoria in semifinale contro la Germania. La Tv come il cinema, e prima di loro la radio, ha saputo raccontare negli anni il mondo del calcio donandogli quel fascino che forse gli mancava. Non temiamo smentite se diciamo che la storia del campionato italiano non sarebbe la stessa, o comunque non sarebbe così affascinante, senza per esempio“Tutto il calcio minuto per minuto”, con i collegamenti dai campi di gioco, le voci magiche dei radiocronisti capaci di solleticare la fantasia e farci immaginare i gol. “Quelli che … il calcio”, titolo ispirato ad una canzone di Enzo Jannacci appositamente modificata, nasceva proprio dalla radio e aveva come riferimento proprio questa: i gol venivano annunciati dalle voci dei cronisti di “Tutto il calcio minuto per minuto”, che venivano addirittura inquadrati. In quella trasmissione di tipi da calcio, “quelli che il calcio” appunto, ce n’erano di tutti i tipi: dal giornalista esperto Marino Bartoletti all’esagitato africano Idris tifosissimo della Juve; dall’astrologo pasticcione Peter Van Wood alla suora ultras della Lazio Suor Paola. Un mondo di persone e personaggi che con la conduzione di Simona Ventura, dal 2001 fino a pochi mesi fa, si è perso. Come si è perso quel modo di raccontare il pallone, e quello che stava succedendo sui campi di gioco, con ironia, senza però che mancasse la competenza. Un distacco che si è manifestato palesemente con la gestione Ventura già nel titolo della trasmissione, che nel 2006 è diventato “Quelli che il calcio e…” a testimoniare una presa di distanze sempre maggiore dalle partite, ormai solo un pretesto per la messa in onda. Negli ultimi anni più che di calcio, nella trasmissione condotta dalla Ventura, si è parlato di altre trasmissioni tv, come per esempio l’isola dei famosi. Ora siamo di fronte ad una svolta, si diceva, e il nome intorno a cui ruota tutto è quello dell’ex vj di Mtv Victoria Cabello. Un nome che non ci convince e non convince neanche i tanti sportivi nostalgici della gestione Fazio, ma parliamoci chiaro: sempre meglio di Caterina Balivo o della coppia formata da Belen Rodriguez e Francesco Facchinetti, ovvero le ipotesi avanzate dal direttore di Rai 2 Massimo Liofredi, e comunque un passo in avanti rispetto alla Ventura che ormai sembrava aver esaurito tutte le idee. Per essere giusti, però, diamo a Simona quel che è di Simona, ovvero il merito di aver traghettato la trasmissione, ottenendo comunque ascolti discreti, negli anni più bui, quando senza i diritti la Rai non poteva trasmettere le immagini dall’interno degli stadi ne dare gli aggiornamenti in tempo reale. Il tutto però è stato a scapito dello sport. Sarà la Cabello ad invertire la tendenza, oppure continuerà questo trend? E allora una domanda è giusto porsela: non sarebbe stato meglio chiudere definitivamente questa avventura e provare a pensare qualcosa di nuovo, di completamente diverso? In fondo di tipi da quelli che il calcio c’è ne sono sempre di meno: Fazio è intento a chiedersi che tempo fa e a ben vedere anche Idris si è imborghesito.
Umberto Rennella
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