Non si fa altro che parlare dell’elezione del nuovo Presidente della Repubblica. C’è chi propone vecchi nomi che, però, non risultano abbastanza autorevoli per una posizione del genere. Ci sono coloro che si scontrano per un’ideologia a cui neanche ricordano più di appartenere e, poi, ci sono quelli che rifuggono nella satira politica quando dovrebbero star facendo “il bene del Paese”. In Italia abbiamo un problema sulla gestione dei Poteri, non sappiamo cosa vogliamo realmente e la confusione di questo particolare periodo storico ne è la dimostrazione.
L’unica cosa che sembra “trascinare” tutti è il cambiamento. Per citare il leader di Sel, Nichi Vendola: «Il prossimo capo dello Stato deve essere un presidente di pace con i giovani, con il mondo del lavoro, con le nuove generazioni, con la gente. Deve essere un punto di riferimento di quello che è mancato: la poca credibilità delle istituzioni e della politica». Tutto quello che è mancato. Al Belpaese è rimasto molto poco per non desiderare un cambiamento che, però, sia reale e concreto – e non come molti che hanno semplicemente “raccolto” le lamentele dei cittadini senza trovare una soluzione. Ciò non toglie che si è responsabili in massa della poca credibilità dell’Italia, destra, sinistra o centro a cui si appartenga, liste o movimenti compresi.
Nel cambiamento è rientrata Laura Boldrini, donna e madre, che sembra essersi avvicinata all’idea di mutamento. Ad oggi sono in tanti a richiedere una donna al Quirinale, sinonimo di cambiamento. Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, ha – secondo la coscienza di molti – evidenziato quelle che sono le caratteristiche principali delle donne per cui varrebbe la pena eleggerne una: «Io sono convinta che le donne abbiano assolutamente una marcia in più e la capacità di essere concrete e con i piedi per terra nel vedere i problemi e immaginarsi dove si vuole andare. Poi le donne sono tante e diverse tra di loro. Penso che uno dei problemi che ha l’Italia è la tanta esclusione delle donne dai ruoli dirigenziali e politici».
Tutti hanno proposto la propria beniamina per la “scalata” del Colle. Il Movimento 5 stelle pone, avanti a tutti – grazie ad una votazione online – la giornalista e conduttrice Milena Gabanelli. Accanto a lei già c’erano – proposte da “altre fette della torta politica” – Anna Maria Cancellieri e Emma Bonino (già candidata sconfitta nel 1999). Dal nulla spuntano fuori anche Barbara Spinelli, figlia dell’europeista Altiero Spinelli e fondatrice de “La Repubblica”, Paola Severino del Pd e il nome di Anna Finocchiaro, capogruppo del Pd al Senato. Chiunque sia, la conquista del “passaggio di testimone” del ruolo di Giorgio Napolitano nella persona di una donna sarà pur sempre una conquista per una parità di genere che, in questo ambito sociale, ancora non è stato raggiunta.
Cardinale o Quirinale? Non perdetevi lo spot satirico di volti noti dello spettacolo come Sabrina Impacciatore, Serena Dandini, Bianca Nappi, Paola Concia, Mimosa Martini, Piera Degli Esposti, Paola Cortellesi e Stefania Sandrelli. Le otto donne propongono il “dilemma nel secolo” per la nostra bella Italia: per una donna sarà più facile diventare Cardinale o salire al Quirinale?
Roberta Santoro
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