Una sentenza storica quella emessa questa mattina dal tribunale di Torino che ha condannato a 16 anni di reclusione Stephan Schmidheiny e Louis De Cartier, ex manager della Eternit, la multinazionale dell’amianto messa sotto accusa per aver provocato la morte di quasi 3000 persone in quattro stabilimenti italiani a partire dagli anni ’50. Il tribunale ha ritenuto i due imputati colpevoli di disastro ambientale doloso e omissione volontaria delle cautele contro gli infortuni, solo per gli stabilimenti di Cavagnolo (Torino) e Casale Monferrato (Alessandria), mentre per quelli di Rubiera (Reggio Emilia) e Bagnoli (Napoli), i giudici hanno dichiarato il reato estinto per prescrizione.
Lunghissima la lista dei risarcimenti. A ciascuno dei parenti delle vittime costituitisi parte civile andranno tra i 30 e i 50 mila euro, per un ammontare complessivo di 92 milioni di euro. Riconosciuti una serie di risarcimenti importanti anche ai sindacati (100 mila euro), al Comune di Cavagnolo (4 milioni), alla Regione Piemonte (20 milioni), al comune di Casale Monferrato (25 milioni).
“Sto sognando a occhi aperti – dice il procuratore Raffaele Guariniello – Quando è cominciata questa inchiesta pensavamo di poter conseguire un sogno. Con questa sentenza abbiamo dimostrato che avere giustizia è davvero possibile”. “Ora – ha aggiunto il Pm – stiamo valutando se procedere anche per omicidio”. Il riferimento è ad una seconda inchiesta, la “Eternit bis”, relativa a circa un migliaio di morti provocate dall’amianto e successive al 2008, anno in cui si sono concluse le indagini che hanno portato alla sentenza odierna. La difesa di uno dei due imputati, il barone De Cartier, ha invece annunciato il ricorso dicendosi “rammaricata dal fatto che la sentenza non abbia tenuto in adeguata considerazione che Louis de Cartier non ha mai ricoperto ruoli operativi nella società della quale è stato consigliere di amministrazione senza deleghe per un periodo di tempo molto limitato. Di conseguenza non è mai stato responsabile delle misure di sicurezza negli stabilimenti di Eternit Spa”.
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