Via libera del Cdm al decreto di tagli alla spesa, la “spending review”. L’ok è arrivato dopo una riunione fiume di 7 ore. Era iniziata giovedì pomeriggio alle 18.
«Il risparmio del decreto della Spending Review sarà di 4,5 miliardi per il 2012 e di 10,5 miliardi nel 2013 e di 11 miliardi per il 2014» ha detto il presidente del Consiglio Mario Monti nella conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri.
Grazie ai provvedimenti presi con la spending review, ha aggiunto Monti, «è possibile evitare l’aumento di due punti percentuali di Iva che sarebbe scattato ad ottobre e si potrà evitare l’aumento dei due punti sia nell’ ultimo scorcio del 2012 e per il primo semestre del 2013».
L’intervento sulle Province
Il decreto interviene anche sulle Province, prevedendone la riduzione e l’accorpamento, con l’obiettivo di dimezzare il numero attuale. Entro la fine dell’anno sarà completato il piano di accorpamenti. La definizione esatta dei parametri per la dimensione territoriale e la popolazione sarà completata entro 10 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, con apposito provvedimento del Consiglio dei Ministri. I Comuni capoluogo di Regione sono esclusi dagli interventi di accorpamento e riduzione. Le province che «restano in vita» avranno le seguenti competenze: ambiente (soprattutto per il settore discariche); trasporti e viabilità (anche per quanto attiene la costruzione, la classificazione e la gestione delle strade). In attuazione del decreto «Salva Italia», vengono devolute ai Comuni tutte le altre competenze che finora lo Stato aveva attribuito alle province.
Arrivano le città metropolitane
Entro il primo gennaio 2014 vengono istituite le Città metropolitane, dieci in tutto: Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli, Reggio Calabria. Contestualmente, verranno soppresse le relative province. E’ quanto prevede il decreto sulla spending review. «Tutti i ministri hanno dato prova di un grandissimo senso di responsabilità nel dare il loro contributo a questa missione collettiva che punta a una maggiore razionalizzazione e efficienza» dice Monti. Il lavoro della spending review «riguarda tutti i settori ma vede nel comparto della spesa sanitaria componente centrale come il pubblico impiego e l’articolazione periferica» dello Stato.
Nelle prossime settimane sarà emanato un ulteriore decreto sulla spending review che riguarderà le agevolazioni fiscali e la revisione strutturale della spesa e dei contributi pubblici, sulla base delle relazioni fatte da Amato e Giavazzi.
Per il terremoto sono già stati stanziati 500 milioni, ha spiegato Monti. Ora «la spending review garantirà 1 miliardo nel 2013 e 1 miliardo nel 2014».
Gli esodati
Il decreto legge per il premier «estende la clausola di salvaguardia ad altri 55 mila soggetti che hanno maturato i requisiti successivamente al dicembre 2011. L’importo complessivo è di 1,2 miliardi a partire dal 2014».
La stretta sugli statali
Il viceministro all’Economia, Vittorio Grilli, ha detto che «sul personale verrà esteso l’approccio preso per la presidenza del Consiglio e ministero delle Finanze, con la riduzione delle piante organiche delle amministrazioni centrali. La riduzione sarà nel complesso del 20% per la dirigenze e del 10% per gli altri livelli, con possibilità di compensazioni tra le diverse amministrazioni».
Giro di vite sulle auto blu «Abbiamo introdotto un’importante riduzione dell’uso delle auto blu: le spese dovranno essere ridotte del 50% rispetto all’ anno scorso» ha confermato il viceministro all’Economia, Vittorio Grilli, dopo il Cdm.
Stop alle consulenze per i dipendenti pubblici che andranno in pensione. Spunta infatti, dice Vittorio Grilli, una «clausola di impedimento a dare consulenze al personale in quiescenza».
Le spese sotto la lente
Con la spending review è stato esaminato un «totale di 61 miliardi di spesa per beni e servizi che non esauriscono tutta la spesa e riguardano la spesa di regioni, province, comuni, università, enti di ricerca, ministeri, enti pubblici non territoriali» ha detto il commissario per la spending review, Enrico Bondi.
Confermata nel dl sulla spending review la stretta sul turn over per le università e gli enti di ricerca, con un taglio di circa 200 milioni nell’anno in corso e di circa 300 milioni negli anni successivi.
La scuola che cambia
Vengono stanziati 200 milioni alle scuole non statali. La somma è leggermente inferiore a quella stanziata negli scorsi anni e rientra nella dotazione che il Miur assegna tutti gli anni alle scuole paritarie. Vengono poi stanziati 10 milioni per le università non statali. Questa cifra è inferiore a quella assegnata negli scorsi anni agli atenei privati, pari a 20 milioni.
Si destinano 90 milioni in più per il diritto allo studio. In questo modo si riporta lo stanziamento al valore storico. Infine, si destinano 103 milioni per la gratuita dei libri di testo nella scuola secondaria di primo grado ( per le primarie i libri di testo sono assicurati gratuitamente dai Comuni). In questo caso lo stanziamento rimane invariato rispetto a quello degli scorsi anni.
Le razionalizzazioni
Le misure di razionalizzazione prevedono la soppressione dell’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo (ISVAP) e della Commissione di vigilanza sui fondi pensione (COVIP). Le funzioni dei due enti saranno accorpate dall’IVARP, che nasce come unico istituto per la vigilanza sulle assicurazioni e sul risparmio previdenziale, nel pieno rispetto delle indicazioni comunitarie in materia. Il nuovo ente funzionerà in stretta sinergia con le strutture della Banca d’Italia.
Fonte: LA STAMPA.IT
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