Sono passati venti anni dalla strage di Capaci, anni durante i quali la mafia ha continuato a operare, sfruttare, massacrare, uccidere persone in ogni parte del nostro Paese e della Sicilia. Oggi, per ricordare una strage che ha segnato la storia italiana generando una grande ferita nel nostro Stato, si celebra il ventennale della morte del magistrato Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e di Vito Schifani, Antonio Montinaro e Rocco Dicillo, agenti scelti assegnati alla scorta del giudice, tutti uccisi dall’esplosione. Cinquecento chili di tritolo, fatti esplodere da Giovanni Brusca, su incarico di Totò Riina.
Proprio per non dimenticare grande lavoro che Falcone e i suoi uomini avevano svolto, fino all’attentato, nell’importantissima lotta contro le associazioni mafiose è giusto ricordare e far sì che anche la nuova generazione venga messa al corrente di eventi che sembrano lontani nel tempo ma restano importantissimi. Proprio per questo, in mattinata, la Sala Visconti a Messina ha ospitato una manifestazione celebrativa rivolta alle scuole e a tutti i cittadini, nel corso della quale sono intervenute le massime Autorità religiose e delle Forze dell’Ordine. “Molti di voi non erano neanche nati 20 anni fa”, ha detto Don Terenzio, Parroco che si batte da anni nella lotta alla delinquenza e per la riqualifica delle zone a rischio della città. “Ho visto tanti bei disegni che avete fatto, qualcuno l’ha paragonato a un fiume. Un fiume a volte scorre silenzioso, non si vede, l’avete paragonato a un fiume che inquina”, ha continuato il Parroco, guardando ai tanti disegni appesi ai muri della sala, tutti contro la mafia, la ‘ndrangheta e le associazioni mafiose di qualsiasi tipo. La mattinata è stata contrassegnata da molti interventi ed altrettanti contributi audio-visivi dedicati alle vittime dell’attentato, nella speranza che non si dimentichi mai ciò che è accaduto e che il pensiero di tutti coloro che, come Falcone e Borsellino, si sono opposti fino alla fine alla mafia sia portato avanti e fatto conoscere ai più giovani, che rappresentano il futuro del nostro Paese.
Riproduzione Riservata ®