Ben ritrovati, vaganti amici!
Questa settimana vi porterò a vivere un’ usuale festa che vi lascerà a bocca aperta. Non è ricca di storia e leggende come alcune usanze scoperte precedentemente, ma vi assicuro che vale ampiamente la pena di fare un salto in Cina!
Fare la valigia non servirà a molto, non servono equipaggiamenti particolari contro il gelo o parei fiorati per ballare su spiagge hawaiane. Non servirà nascondersi dietro a cespugli in attesa di riti cannibalistici e non assisteremo ad alcuna cerimonia religiosa.
Portate con voi solo una cosa: il bambino che è in voi, quello che ancora s’incanta davanti ad uno spettacolo semplice ma suggestivo.
Ed ora ciancio alle bande e.. andiamo in direzione dello stato di Taiwan!
Come sapete, l’antico calendario cinese è ben differente da quello occidentale. Attualmente anche loro prendono come riferimento il calendario gregoriano, ovvero il nostro. Ma le tradizioni sono ancora legate a quello lunisolare (cioè che incorpora elementi sia dei calendari solari che di quelli lunari ), in cui l’inizio di ogni mese corrisponde ad ogni fase di Luna Nuova.
Ma il discorso è ampio e neppure tanto semplice, per cui mi limito a ricordarvi che in Cina son soliti affibbiare ad ogni anno il nome di un animale. Son sempre gli stessi animali, 12, ciclici.
E per completezza di informazioni, ve li elenco: Topo, Bue, Tigre, Coniglio, Drago, Serpente, Cavallo, Capra, Scimmia, Gallo, Cane, Maiale.
Un po’ come i nostri segni zodiacali, insomma. Solo che in Cina, essi non determinano una fascia di 30 giorni circa, ma di un anno intero.
Se volete sfiziarvi con l’Astrologia Cinese, date un occhio qui.
Dirigiamoci verso il centro di Taipei e guardiamo come è caratteristica e.. Oh, non vi ho ancora detto a cosa assisteremo! Si chiama Festival delle Lanterne e credo che già il nome possa darvi una vaga (e riduttiva!) idea di quello che vedremo.
Continuiamo a passeggiare in questo crepuscolo per le strade illuminate e tecnologiche. Dovremo attendere il completo buio, per vivere appieno il Festival.
Guardate il Taipei 101! Se lo si guarda dalle sue fondamenta non se ne riesce a vedere la fine! Buca le nuvole! Non a caso è il terzo grattacielo più alto del mondo.. Sapevate che si chiama “101” proprio per il numero dei suoi piani?
E questo profumino? Mmmh.. mi sa che viene da lì.. Avviciniamoci al menu esposto..
Nian Gao, Jau Gok, Bai-Tsai-Lo, Bai Zhan Ji, Fo Tiao Qiang, noodles.. Non mi stupisco che fosse arrivato a noi una fragranza tanto forte.. Su, entriamo!
Tra un raviolo ed un altro, vi continuo a parlare del Festival delle Lanterne, promesso!
Perché vi ho fatto quella prefazione sul calendario cinese? Perché determina l’inizio della festa, la quale parte il 15° giorno del primo mese lunare, ovvero, in chiusura del Capodanno cinese. Per questo motivo è anche chiamata “Piccolo Nuovo Anno”. Diciamo che cade tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo, circa. La data specifica varia in base all’anno in questione, ecco. E dura una decina di giorni, in cui le famiglie di Taiwan sfilano per strada, tenendo in mano dei lampioncini e delle lanterne di varie dimensioni (molte ispirate al segno zodiacale dell’anno), fatte di carta e bambù, sulle quali son scritti sogni, speranze ed auguri per il nuovo anno. Attaccati ai lumini, tanti buoni propositi e preghiere propiziatorie. Secondo la tradizione, infatti, il gesto di liberare una lanterna porterebbe fortuna. Le radici di questo costume non son molto chiare, ma forse ciò aiuta a conservare quell’alone di mistero che tanto piace.
Ci stiamo dirigendo sulla sommità del Memoriale della Democrazia (ex monumento in memoria di Chang Kai Shek) a Taipei: dicono che da lì si possa vedere tutto lo spettacolo delle processioni! Perché per lanterne non si intendono solo i lumicini portati dal singolo individuo, ma anche carri immensi, figure mitologiche colorate ed ogni cosa sia inerente all’ animale zodiacale dell’anno appena cominciato. Luci ovunque, candele, colori e profumi. Gli abitanti dell’isola e turisti si danno appuntamento sulla montagna di Pingxi, per far librare in cielo le loro lanterne.
Eccoci qui, pare che non siam stati gli unici ad avere l’idea del Memoriale come “punto di vedetta”! Vediamo se qualcuno di questo gruppetto sa dirci qualcosa in più riguardo questa tradizione..
Sì, mi raccontano che nei tempi passati, essendo Pingxi un paesino sperduto nella foresta, il lancio delle lanterne era l’unico modo, in caso di necessità, per comunicare con altri paesi limitrofi.
Shhh, che si cominciano a vedere luci colorate! Tante! Tantissime! Quanti suoni e quante voci! Guardate!
Lo spettacolo è incredibile, ci sono lanci di lanterne di gruppo e questo rende la cosa molto suggestiva! Ogni gruppo lancia.. uhm, ad occhio e croce circa 200 lanterne alla volta! I lanci non sono a raffica, ma avvengono ogni 20 minuti per dar tempo alle lanterne lanciate di fare la loro danza nel cielo e mostrarsi in tutta la loro bellezza. E mi ha detto la signora qui accanto a me che all’interno dei templi, lo spettacolo si accentua maggiormente. Non dovremmo perdercelo!
Il festival è suggestivo di suo, altrochè. Ma la cosa che più mi emoziona è pensare alle frasi scritte e legate alle lanterne fluttuanti verso il cielo. Chissà queste persone cosa sperano, cosa sognano.
E lascia un sapore agrodolce pensare a quante vite confidano in queste notti per avere un briciolo di salute o felicità in più. Se guardassimo attentamente, non vedremmo persone di età, sesso e corporatura diverse, in quelle processioni. Ma solo tanti bambini, a bocca aperta ed occhi sgranati, incantati persi a guardare le loro fiaccole volare via.
La Redazione
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