Fabio Fognini rimonta e vince, guadagnando l’accesso al secondo turno dell’US Open. L’azzurro esordisce nell’ultimo Slam stagionale battendo al primo turno il francese Edouard Roger-Vasselin per 3-6, 5-7, 6-4, 6-4, 7-5 dopo 3h33′ di battaglia. Il 25enne ligure conferma di essere un lottatore e per la quarta volta in carriera esce vincitore, in un torneo dello Slam, dopo aver perso i primi due set.
«È stata una partita strana – ha raccontato il ligure – anche nel secondo set ero avanti di un break, ma poi ho finito col perderlo. Sapevo che il mio avversario stava giocando bene ed era molto solido, come spesso mi capita gioco meglio quando vado sotto nel punteggio. Di questo ho discusso anche con il mio coach (Perlas, ndr). Non è un caso se di partite così in rimonta ne ho vinte parecchie. Negli Slam giochi tre su cinque e hai più tempo per recuperare», dice Fognini, come si legge sul sito della federtennis.
L’azzurro, che al secondo turno raggiunge Flavio Cipolla, affronterà lo spagnolo Guillermo Garcia-Lopez, che a sorpresa ha eliminato l’argentino Juan Monaco, numero 10 del seeding. Semaforo rosso, come da pronostico, per Paolo Lorenzi. Nulla da fare contro il serbo Novak Djokovic: il numero 2 del mondo, defending champion, domina sul campo dell’Arthur Ashe Stadium lasciando al senese la miseria di due game: 6-1, 6-0, 6-1 in 73′. Lorenzi era `inciampato´ in Djokovic anche al primo turno dell’Australian Open. E anche a Melbourne aveva raccolto pochissimo (6-2, 6-0, 6-0). «I sorteggi nei tornei dello Slam per me sono un disastro -dice- due volte in una stessa stagione contro Djokovic, per di più sul cemento, la superficie sulla quale si esprime meglio, è davvero troppo. Certo è bello giocare su campi come il centrale di Flushing Meadows o di Melbourne, però magari sarebbe meglio ogni tanto qualche campo secondario contro avversari più abbordabili». Nel pomeriggio di oggi, infine, è in programma l’esordio di Andreas Seppi. L’altoatesino, testa di serie numero 27, scende in campo contro lo spagnoo Tommy Robredo.
Le azzurre archiviano il primo turno dell’US Open con un bilancio di 2 vittorie e 3 sconfitte. Dopo Roberta Vinci, vittoriosa ieri, è avanzata anche Sara Errani. Sono uscite di scena invece Francesca Schiavone, Camila Giorgi e Nastassja Burnett. La Errani, testa di serie numero 10, ha battuto la spagnola Garbine Muguruza per 6-3, 6-7 (6-8), 61 in 1h56′ minuti. «La peggior partita dell’anno», ha detto la romagnola, con un giudizio molto severo, dopo il sofferto successo. «Non sentivo la palla, era una giornata no, ma sono stata brava a restare nel match, ad avere pazienza ed a portarla a casa. Ora però devo alzare il livello del mio tennis», ha aggiunto, come si legge sul sito della federtennis. È già finita l’avventura della Schiavone, battuta in due set dalla statunitense Sloane Stephens che si è imposta per 6-3, 6-4 in 1h35′. «La differenza l’hanno fatta poche palle, pochi punti – ha detto la milanese- e nel tennis questo conta molto. Io probabilmente sono partita un po’ lenta, ma la Stephens ha giocato bene. Peccato perché avevo recuperato un match che si era messo male, nel secondo set dallo 0-2 ero salita sul 3-2… Lì avrei dovuto fare la differenza».
Ancor più netto il ko incassato dalla Burnett. La ventenne romana, alla prima apparizione nel tabellone principale di uno Slam, non ha contrastato la russa Vera Dushevina, che ha sbrigato la pratica con un perentorio 6-0, 6-3 in 59′. «Sono comunque felice per l’esordio nel tabellone principale di uno Slam. Anche sul 6-0, 3-0 per la mia avversaria ho pensato che non poteva andare peggio», ha detto la Burnett. «Ero emozionata: giocare un torneo così importante mette tensione, in fondo gli Slam sono solo quattro e sai che se vinci fai strada la tua classifica può cambiare. L’esperienza vissuta mi servirà in futuro», ha concluso. Bicchiere decisamente vuoto per la Giorgi, sconfitta dalla bulgara Tsvetana Pironkova per 6-3, 6-4 in 1h25′. «Sto giocando male da diversi tornei – ha detto la marchigiana- sono delusa. Male al servizio e male alla risposta, ora voglio solo tornare a casa e dimenticare questo match. Per fortuna ci sono ancora i tornei in Asia».
Fonte: LA STAMPA.IT
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