Dalle 9 di questa mattina, la terra continua a tremare incessantemente in Emilia Romagna, con una serie di scosse molto forti, la più potente di magnitudo 5.8 della scala Richter, che ha seminato il panico in tutto il Nord Italia. Il bilancio provvisorio, riferito dal capo della Protezione Civile Franco Gabrielli, è di 15 vittime accertate, alcune delle quali morte a causa del crollo di capannoni industriali. Secondo una prima analisi fornita da Alessandro Amato, sismologo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), l’origine del sisma potrebbe essere la rottura di una nuova faglia, “avvenuta nella struttura complessa del tratto settentrionale dell’Appennino, nel quale la catena montuosa prosegue sotto la Pianura Padana. La struttura è la stessa legata al sisma del 20 maggio, ma probabilmente avvenuta su una faglia adiacente. Non si tratta quindi una replica in senso stretto”. Amato, ha inoltre dichiarato questa mattina che per gli esperti un fenomeno sismico di queste dimensioni era prevedibile oltre che fortemente temuto: “con una struttura così complessa, poteva esserci spazio per altri terremoti di grande entità”.
Conoscere preventivamente l’entità di un terremoto in realtà non è una cosa molto semplice soprattutto se la zona interessata non registra fenomeni sismici di queste dimensioni da circa cinque secoli, come spiega infatti il Presidente della Cng: “Capire lo sciame sismico è molto difficile. Bisogna leggere le carte. La probabilità che accadesse in quell’area un sisma del genere era piuttosto bassa, visti i precedenti 400 anni di tranquillità. La magnitudo del sisma di oggi, che ha avuto un valore di 6, è un dato congruente con le scosse precedenti. Tuttavia ci troviamo continuamente impreparati. Mai dimenticare l’esperienza di un terremoto. Quando le acque si calmano, nei momenti di pace, bisogna ragionare sul problema”. Una dichiarazione molto forte, che lascia esplicitamente intendere che la tragedia poteva essere evitata.
Intanto fra le vittime, i dispersi, i feriti e gli innumerevoli danni agli edifici, la popolazione si sta muovendo sui vari social network per chiedere che venga annullata la parata del 2 Giugno a Roma. Fra l’emergenza terremoto e la crisi, probabilmente non ha molto senso spendere soldi per una sfilata così costosa (lo scorso anno è costata oltre 4 milioni di euro). Ci sono cose che in un clima del genere hanno la priorità assoluta, per questo, la cosa migliore da fare sarebbe quella di destinare i fondi pubblici a coloro che sono costretti in strada a causa del terremoto, e alla ricostruzione dei vari edifici pubblici, chiese e soprattutto case quasi completamente rasi al suolo.
Nel frattempo c’è chi ha deciso di “approfittare” di una simile tragedia, per pubblicizzare uno scontatissimo viaggio a Santo Domingo. Questa è stata infatti la brillante idea di Groupalia, che su twitter ha deciso di postare una pubblicità assolutamente fuori luogo come: “Paura del terremoto? Molliamo tutto e scappiamo a Santo Domingo!”. Non sono mancate le proteste da parte degli utenti del famoso social network per l’infelice tweet e le scuse da parte del sito di e-commerce. Ma il rammarico è durato molto poco. Subito dopo le scuse, infatti, ecco un nuovo tweet ancora più sconvolgente: «#Terremoto per chiarire l’equivoco sul recente tweet #Groupalia devolverà 1 euro alla Croce Rossa Italiana per ogni #deal acquistato oggi». Una gaffe senza precedenti che ora dovrà fare i conti con la rabbia degli utenti.
Anna Panarella
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